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Come si riconosce un quarantenne

Di Jean Michel Basquait e Jeremy Ward – Tutti parlano male della generazione anni ’90, che è quella che sta vivendo i peggiori guai della storia. C’è Crisi, non c’è lavoro, una generazione che proprio in questo momento si deve svegliare, incominciare a lavorare, essere responsabile. La verità è che noi  abbiamo gli anticorpi perché sta crisi l’abbiamo vissuta e già sappiamo che ci dovremo adattare un domani. Chi sta peggio di noi, e non lo vuole assolutamente ammettere, sono i quarantenni. I quarantenni di oggi. Loro ancora non si sono affermati, anzi lo stanno facendo solo in pochi e solo oggi, mentre nella nostra generazione alcuni  già si sono affermati in maniera clamorosa. Un nome simbolo è Zuckerberg, ma non c’è solo lui: per esempio c’è tutta la nuova generazione di Palo Alto. Il numero 2 di Yahoo ha diciasette anni (vedi Nick D’Aloisio). Invece il quarantenne è arrivato fino ad oggi sudando, scalpitando, aspettando che qualcuno gli aprisse la porta. Il caso più eclatlante è Matteo Renzi. Perché lui per diventare premier, ha dovuto sbattere i piedi per terra come un ragazzino, e prima ha dovuto portare le borse e fare tutte le menate dell’iter del raccom… E lui è stato fortunato, un baciato da Dio, è un quarantenne che è arrivato, che può gongolarsi con Obama (suo idolo venerato). Il 40enne medio oggi ha due figli e spesso ha già un matrimonio fallito sulle spalle. Se gli va bene guadagna più di 1000 euro al mese, e fa un lavoro del cazzo, tipo vende spazi pubblicitari per i siti internet. E la cosa più grave è che per mantenersi prende i soldi di mamma e papà, e non ha la casa propria. E se c’ha l’affitto manco riesce a pagarlo in tempo.

Comunque, come si riconoscono i quarantenni di oggi?

10. Ti parlano in maniera enfatica di una cosa che non vale niente

L’altra categoria che lo fa, sono gli sfigati

9. Vanno in palestra e giocano a calcetto

In palestra ci vanno con le magliette all’americana, stile Scorpion Bay. E poi giocano a calcetto, per loro è un rituale, veramente fomentati. Noi giochiamo a calcetto ma non è un rituale, per loro invece il calcetto del mercoledì è una liturgia. Quanti ne vedi di assistenti dei professori all’università che zoppicano vistosamente. Infatti in campo non ce n’è uno che non ha il tutore.

8. Hanno tutti il T-max (o scooter simili)

E lo guidano con il vestito elegante e lo smanicato (combo micidiale). Occhiali da sole neri, gomma da masticare e le cuffiette bianche. Guidano come un gorilla ubriaco su un triciclo.

7. Sfruttano la loro eta’ a piacimento

“Io so vecchio per certe cose”, quando non gli va di faticare. “Oh, ma so ancora un pischello, so ancora ggiovane”, quando li becchi fuori dalla discoteca con fidanzata e coppia d’amici. In quei casi sono rossi come dei peperoni  perché si devono giustificate.

6. C’hanno tutti l’amante

Il calcetto spesso è una copertura, poi vengono sempre scoperti.

5. Hanno tutti hobby da nerd

Sono fissati con gli impianti hi-fi, o fanno le birre in casa. Poi le birre vengono una merda, e i super impianti comprati a rate li  usano  solo per il vecchio pop rock banale anni ’80, dagli Spandao Ballet agli Wham. Al massimo Michael Jackson.

4. Ti prendono in giro per il lessico

E poi loro dicevano “patonza” e “togo”. Ma che cazzo vuol dire togo? Ah.. dicevano “all right”, vi rendete conto? Immancabili anche le citazioni di cartoni animati con i robottoni.

3. Sentono solo due cose alla radio

Rete sport o Radio deejay. I più giovani fanno una piccola eccezione con Radio Globo.

2. Aperitivo da Settembrini, cena in centro, poi Boscolo Hotel

Non tutto nella stessa sera, spalmati su un mese, se reggono.

1. Fumano come turchi

Possibilmente Marlboro o Philip Morris. E puzzano di fumo che manco Funari.

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