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Roma

L’Uomo che protesta sulla Cupola di San Pietro

Sabato un imprenditore è salito sulla cupola della basilica di San Pietro per protestare contro il governo. L’uomo, Marcello Di Finizio, ha srotolato uno striscione sul quale è scritto “Papa Francesco, salvaci tu” e “presidente Napolitano per l’amor di Dio, fermatevi”. Ma non è la prima volta che succede, anzi proprio Di Finzio è stato protagonista più volta di questo genere di imprese, riuscendo a eludere la gendarmeria vaticana per ben quattro volte.

 Il protagonista

Marcello di FinzioL’uomo che è salito sulla cupola della basilica di San Pietro è Marcello Di Finizio, un 48enne di Treviso, imprenditore nel settore balneare. Già altre tre volte, infatti, è salito sulla cupola di San Pietro per protestare contro la direttiva Bolkestein sulle concessioni.

“Ormai siamo alle aberrazioni. Sono state fatte mille promesse, i governi cambiano ma nulla cambia – ha detto Di Finizio contattato mentre si trova ancora sul Cupolone – La direttiva Bolkestein sulle concessioni balneari, è una delle tante in cui i governi applicano queste regole senza difendere le aziende italiane. Protesto perché il mio ristorante si trova su una concessione demaniale, dal 2006 le aziende che hanno investito sulle concessioni demaniali sono praticamente paralizzate, la mia azienda è andata a fuoco ed ora le banche non mi finanziano più perché non sappiamo che fine farà il nostro contratto di concessione. Ad oggi non sappiamo che fine faremo. Avevo aperto dei mutui, non riesco a riaprire la mia azienda, le banche mi stanno portando via la mia casa e dopodiché sarò in mezzo alla strada. Io resto qui, lo Stato mi ha messo in ginocchio ed ora mi deve restituire la mia casa e la mia vita. Io ho intenzione di rimanere fino a quando i governanti non si sederanno ad un tavolo per discutere della nostra situazione e risolverla. Resto qui, cosa devo fare? devo suicidarmi? Io non mi suicido, resto qui, voglio un’esecuzione pubblica così non sarà un suicidio ma un omicidio di Stato. Chiedo a Napolitano di fermarsi perché ci stanno ammazzando tutti e chiedo aiuto a Papa Francesco”.

Ferito

L’imprenditore avrebbe riportato una ferita a un polpaccio. Lo ha rivelato l’associazione “Donnedamare” in un comunicato.“Marcello Di Finizio risalito sulla Cupola per noi, non si sente bene, ma non demorde – si legge -, gli hanno portato via l’impresa, la casa, la dignità e stavolta non ascolterà nessuno, noi colleghi compresi, che gli chiederà di scendere”. Su facebook lo stesso Di Finizio scrive: “Per favore potete chiamare la segreteria del vaticano e dire a loro se, molto cristianamente, potrebbero fornirmi solamente di un po’ d’acqua e di garze e disinfettante. Credo che l’acqua non si possa negare neppure a un criminale condannato a morte. Se non hanno l’acqua in alternativa va bene anche una spugna di aceto”.

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