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I 10 frequentatori di Porta di Roma

Di Dante Hicks e Randal Graves – Tutti lo chiamano Porte di Roma, ma in realtà si chiama Porta di Roma. Un posto che ormai è diventato un centro di studi di antropologia e sociologia. Sai quando entri ma non sai quando esci. Ci si finisce sempre per un motivo o per un altro, è una bolgia di persone. Sabato e domenica un vero inferno, a iniziare dal parcheggio, dove bisogna fare una lotta all’arma bianca per un posto auto. Ci vai, lo maledici, ma alla fine ci torni sempre.

10. La coppia amo’

coppia amò

Li riconosci perche’ hanno tutti e due le Adidas uguali. Lei ha la tuta grigia e la giacchetta di pelle. Lui tuta nera e felpa della Roma. Lei fino a poco tempo fa aveva i colpi di sole, poi si e’ accorta che da tre anni va di moda lo shatush, ma per distinguersi dalla massa i suoi capelli vanno dal biondo barbie al castano scuro. Lui ha il doppio taglio e il piercing. Li incontri al negozio di animali che lei fa a lui: “Amò guarda che dorce! Dai amò famose er cucciolo!”, “Amò dai lo chiamamo Zeus?”.

9. Il classista

classista

Ha l’attichetto al Fleming e l’Audi A3. E’ venuto solo per ricomprare le cuffiette dell’Iphone perse in palestra. Parcheggia nel posto degli handicappati o sulle strisce, perché s’è gia’ rotto il cazzo all’ingresso. Sulle scale mobili cammina velocemente e pensa già tre frasi: “Cloro al boro”, “Hanno aperto le gabbie”, e “Se ci fosse ancora lui…”. Tempo di comprare le cuffiette e trattare male il commesso e torna subito nel feudo del Fleming sgommando. 

8. Il fidanzato personal shopper

fidanzato

Ha mal di testa, dopo due ore che sta lì impazzisce. Gli viene l’emicrania. Si siede sugli espositori dei negozi per riposarsi, pieno di buste in mano. Lei da Zara e H&M compra di tutto. Solo file nei camerini e cambi di scelta dell’ultimo secondo. Questo non e’ amore, sta la’ perche’ e’ un sottone. E se sei uno zerbino è giusto che soffri così!

7. I pescatori di Decathlon

pescatori

Il padre ha l’accento abruzzese e il gilet mimetico multitasche, il figlio c’ha il codino e la tuta della sua squadretta di calcio. Il ragazzino, secondo il mister, è una promessa del calcio, almeno così spera il padre, ma intanto nel tempo libero lo porta a pesca. Prima della gara di pesca sportiva al laghetto passano da Decathlon. “A papà anvedi la nuova canna!”.

6. La viziata isterica

viziata isterica

Da grande vuole fare la gieffina, si ritiene una grande esperta di moda ma in realtà non ci capisce un cazzo. Camuffa l’uscita con la madre come un’uscita tra donne, ma in realtà nella mamma vede solo un bancomat con due gambe. H&M, Zara e Tezenis. Un tempo si facevano le vasche a via del Corso. La scenata alla madre alla cassa è sempre regalata.

5. La comitiva de Bufalotta

comitiva1

Rivendicano lo spazio come se fosse il muretto del quartiere. Invece che i ragazzi del muretto sono i ragazzi di Porta di Roma. La loro vita sociale si svolge prevalentemente tra i due piani del centro commerciale: amori, intrighi e risse. Stanno sempre a fumare sulle terrazze. Hanno delle tappe fisse: Footlocker, il piano di sopra di Media World a giocare alla Play Station e infine Mc Donald.

4. Il muratore albanese

muratore

L’unico che va a Porte di Roma per lavorare, lo incontri in fila da Leroy Merlin, che puzza di Tavernello e fatica. E’ incazzato nero perche’ si è svegliato alle 5 di mattina. E vede intorno a lui solo gente che compra piante per il terrazzo, mentre lui è già in ritardo per rifare il bagno della signora di Balduina. Per gli altri è un hobby, per lui un lavoro. Compra spatole e mattonelle, e bestemmia sottovoce.

3. La radical chic da campeggio

radical

Va solo da Decathlon per comprare la tenda Quechua, rigorosamente Two Seconds. E’ sempre stata di sinistra, gira tutta Roma in bici, dai suoi a Capalbio ha visto Into the Wild, e gli è nata una grande passione per la montagna. Vuole farsi un viaggio in tenda, arrampicare, farsi crescere i peli sotto le ascelle. Per ostentare questa nuova tendenza ha rimesso il North Face nell’armadio e gira solo con la giacca, anche quella Quechua, color verde pistacchio.

2. I collaboratori domestici

festa filippina

Oggi è il grande giorno, Nestor compie 8 anni, quale posto migliore del centro commerciale per festeggiare? Il programma prevede pranzo da Old Wild West, salti sui gonfiabili sopra il parcheggio, videogioco in regalo da Gamestop e alla fine cartone animato al cinema. Il fratellino piccolo invece rimane con la mamma, a farsi allattare sulle panchine. Si ritroveranno alle 7 e mezzo nel parcheggio, in 7 su una Clio sfasciata.

1. I neosposini e i neogenitori

neosposini

I neosposini sono appena andati a vivere insieme, non hanno una lira e devono economizzare. Entrano da Ikea, salgono sulla linea blu e si lasciano andare, perdono il controllo, iniziano a infilare di tutto nel carrello. Candele, tovaglioli, sottobicchieri…cose che non servono a nulla. Eppure la suocera gliel’aveva detto! Si troveranno a casa la sera a mangiarsi le polpettine svedesi, col letto ancora da montare. Dormiranno per terra anche stanotte.

I neogenitori invece sono lì, dopo che il padre s’è fatto una settimana di lavoro la moglie l’ha costretto ad andare a Porta di Roma di domenica. Il traffico del raccordo, quello del parcheggio, e quello dell’uscita. Il dramma si sfiora quando c’è anche la partita. Magari inizia alle 6 e lui è andato al centro commerciale alle 3. Nell’abitacolo si sfiora la tragedia. Il figlio che urla, lui che mette Tele Radio Stereo. Tutto questo per cosa? Per andare a comprare la centrifuga per lei, perché vuole farsi i bicchieroni di betacarotene così la prossima estate avrà l’abbronzatura perfetta, “Cioè capito?”.

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