Di Alfredo Boldrini – I primi avvistamenti sono stati fatti nel parco della Marymount, la scuola americana sotto Piazza Giuochi Delfici, dove i canari vanno a portare i loro cuccioli. Qualche mese fa, prima dell’estate, qualche cane più curioso degli altri aveva iniziato ad abbaiare, il padrone non capiva cosa fosse, fino a quando non ha intravisto 7 figure marroni nell’oscurità. Era mamma cinghiale con i suoi 6 figlioletti.
Inizialmente tutti avevano preso la cosa in maniera giocosa, facendo le foto ai curiosi animali e postandole sui social network. Tra i Whatsapp di Roma Nord le foto dei cinghiali sono state le piu’ gettonate negli ultimi mesi. Dopo la curiosità e la simpatia per questi animali però è arrivata la paura.
I cinghiali hanno trovato un buco nella recinzione del parco dell’Insugherata, e via Cassia ormai ne è piena. Pascolano sui marciapiedi, per le strade, e nei parchi dei cani. Per ora non sono stati ancora segnalati episodi di scontri tra cinghiali e umani. Ma tra cinghiali e cani si. A settembre infatti e’ stato ucciso un Jack Russel. “Una femmina ha caricato la mia vicina in pieno giorno mentre passeggiava con il suo Jack Russel: lei è scappata, ma il cane è stato dilaniato dalla zanna del cinghiale. A me è successa la stessa cosa 15 giorni fa in via Panattoni, per fortuna sono riuscito a mettermi in salvo”. Ha raccontato un abitante del quartiere a La Repubblica.
Gli animali selvatici nei quartieri sono evidentemente pericolosi, un problema che invade la maggior parte delle metropoli del mondo. A Londra le volpi, a Sydney i canguri, e a Roma i cinghiali. A via dell’Acqua Traversa ormai la gente ha paura di uscire di casa, molti si sono trovati bestioni di centinaia di chili di fronte, senza sapere come affrontarli. Sono stati graziati, per ora, solo dalla dolcezza degli animali. Mentre per la Cassia, la Giustiniana e la Cortina d’Ampezzo si sentono spesso cinghiali ungulare in cerca di cibo.
“Il fenomeno è in crescita – spiega il presidente del XV municipio Daniele Torquati – non è una questione di nostra stretta competenza, ma per quanto possibile cercheremo di farcene carico perché tutto ciò che accade sul nostro territorio ci deve interessare”. Il commissario del parco di Veio, Giacomo Sandri, invece due mesi fa ha scritto al prefetto Pecoraro: “Non è più una questione ambientale, ma di ordine pubblico. Le catture che facciamo periodicamente non sono sufficienti a contenere il progressivo aumento degli esemplari”.
Al circolo Cassia Antica non sanno piu’ che fare. “I campi da tennis confinano con un terreno incolto pieno di queste bestie – raccontano in segreteria – l’altro giorno abbiamo dovuto interrompere le lezioni della scuola per bambini, c’era un maschio che grugniva dall’altra parte della rete”.
In Germania hanno risolto il problema con delle squadre di tiratori scelti. A Roma stanno usando le catture con le gabbie, in campagna funzionano, ma nei centri abitati danno scarsi risultati: nel 2014 ne sono stati catturati solo 12. E c’è un cinghiale che proprio non vuol farsi prendere, uno dei primi ad essere avvistato, proprio la mamma cinghiale della Marymount, immortalata da noi nella seconda foto. Qualche anno fa tutta Roma dava la caccia alla pantera nera, adesso e’ il turno dell’inafferrabile cinghialessa della Marymount.