Se togli i monumenti e i primi piatti, il simbolo di Roma è solo uno: il sampietrino. Che poi noi romani, di romoloeremiana memoria, litighiamo anche su questo, c’è chi lo chiama sampietrino con la M e chi sanpietrino con la N. La lingua italiana protende per la prima, i puristi per la seconda. Noi siamo fazione M.
Un semplice blocchetto di leucitite, roccia vulcanica che viene da zone vicinissime a Roma, Colli Albani e Viterbese, protagonista della superficie di tutto il centro storico di Roma e di piazza San Pietro, perfetto per pavimentare le grandi superfici perché resistente ed elastico, proprio come i romani. Furono chiamati così solo nel 1725, prima erano definiti solo “selci”.
Il sampietrino è così iconico che ci hanno fatto quadri, foto, oggetti, poesie, e adesso anche un dolce. Lo ha fatto Giuffrè, storica pasticceria e gelateria che si trova a Trastevere e a viale Marconi, che abbina perfettamente forno e gelato ed è famosa anche per questo binomio di eccellenza.
Il sampietrino di Giuffrè è proprio a forma del famoso blocco di roccia romana, a forma di cubo, un biscotto leggero e friabile, disponibile in tre variabili: gruè di cacao e sale, classico con scaglie di mandorle, cacao e nocciole. Perfetti da portare a una cena per un dolce originale, ottimi anche sbriciolati sul gelato dello stesso Giuffrè, che è anche una buonissima gelateria.
Una storia che inizia 100 anni fa, a Messina, arrivando dopo tre generazioni a Roma con Alessandro Giuffrè che ha portato la tradizione di famiglia nella Capitale nel 2018, gelateria e pasticceria. Oggi Giuffrè si trova a viale Trastevere 255 e, da qualche mese, anche a via Blaserna 11, zona Marconi
Oltre al sampietrino, Giuffrè ha omaggiato Roma anche con dei gusti gelato dedicati ai quartieri di Roma, come il Trasteverino e il Porta Portese, anche questi da provare, non solo per il gusto ma per patriottismo.