La Basilica di Santa Maria del Popolo è uno degli edifici più significativi del Rinascimento romano, non solo per i suoi caratteri architettonici, ma anche per i suoi dipinti e sculture.
La chiesa risale al Quattrocento ed è stata costruita a spese del popolo romano, da qui infatti prende il nome. Nel corso dei secoli la basilica è stata arricchita grazie ai talenti tra cui Raffaello, Lorenzetti, Bernini e Caravaggio.
Una chiesa molto datata che ha avuto bisogno di un grande lavoro di restauro. I lavori sono iniziati due anni fa, nel 2022, e sono appena finiti in tempo per l’inizio del Giubileo25 e l’apertura della Porta Santa. Il progetto si è focalizzato soprattutto su alcune superfici architettoniche, i dipinti e le sculture della navata centrale e il transetto della chiesa agostiniana. I lavori sono stati condotti dalla Soprintendenza Speciale di Roma e realizzati grazie al Fondo Edifici di Culto e dal finanziamento di partner privati: Urban Vision S.p.A. e Mecenati Roman Heritage.
Gli interventi sono stati fatti sul grande arco in oro, sugli stucchi dell’altare centrale, le cantorie e l’organo berniniani. Nella navata sinistra, l’intervento ha interessato il monumento funebre di Flaminia Odescalchi Chigi, opera settecentesca dell’architetto Paolo Posi. Oltre alla restaurazione di queste opere, si è intervenuti anche sulle volte, lunette e gli apparati decorativi in stucco della navata centrale.
Sulle volte a crociera è stata ripristinata l’originaria policromia degli stemmi di Sisto IV della Rovere, a cui si aggiunge il ripristino dei quattrocenteschi pilastri in travertino, i capitelli rivestiti in stucco, i catini absidali e il transetto. La Cappella della Rovere, realizzata dall’architetto Andrea Bregno, tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, è stata decorata dai magnifici affreschi attribuiti a Pinturicchio e alla sua bottega. Oltre ai vari restauri interni, si è passati anche all’esterno e soffermandosi sulle coperture con la verifica del tamburo della cupola.