Nel cuore pulsante di Roma, precisamente in via Sardegna, a due passi dalla celebre via Veneto, si ergeva un tempo il leggendario locale “Diva Futura”. Fondato nel 1983 da Riccardo Schicchi e Franco Lamanna, con la collaborazione della celebre Ilona Staller, meglio conosciuta come Cicciolina, questo strip–club non era solo un luogo di intrattenimento notturno, ma rappresentava un vero e proprio simbolo di una rivoluzione culturale e sessuale che ha segnato gli anni ‘80 e ‘90 in Italia.
Per oltre tre decenni, “Diva Futura” ha ospitato spettacoli audaci e provocatori, diventando un punto di riferimento per i culturali della nightlife romana santa e dannata, per gli amanti del piacere e del divertimento (pur sempre di classe). Il locale non era solo un palcoscenico per performance erotiche, ma anche un laboratorio culturale dove si mescolavano arte, trasgressione e una buona dose di (auto)ironia.
Oggi, purtroppo, questo capitolo della storia romana fatto di eros e lap-dance, sembra essere giunto al termine: le luci soffuse di “Diva Futura” si spengono definitivamente e il locale è ora in vendita. Dieci vani, tre servizi e un’ampia vetrina su strada, l’annuncio immobiliare sottolinea come l’ampia metratura e la posizione strategica rendono questo spazio adatto a molteplici utilizzi, ma per noi romani rimarrà sempre legato all’epoca d’oro della trasgressione e della rivoluzione del piacere.
Per i nostalgici, proprio in questi giorni è nelle sale cinematografiche l’omonimo film scritto e diretto da Giulia Louise Steigerwalt, con Pietro Castellitto nei panni di Riccardo Schicchi: Diva Futura. Presentato al Festival di Venezia 2024, ci regala un punto di vista pop, giocoso e poetico su un periodo in cui l’Italia era assolutamente affascinata e sconvolta dalla nascita della pornografia cinematografica.
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