Fino a pochi anni fa se dicevi “smash” in Italia eri un appassionato di tennis, stavi parlando di una schiacciata di qualche giocatore e per fare l’internazionale lo dicevi in inglese.
Ora è tutto cambiato, lo smash in Italia è qualcosa che si mangia. “Ti va uno smash”, “andiamoci a mangiare uno smash”, “io ormai solo smash”. E se lo smash burger è diventato un fenomeno in tutta Italia, Roma ne è la capitale.
E il merito è in gran parte del brand che per primo ha lanciato e importato lo smash burger dall’America, Smash Tag. Dal piccolo “buco” a piazza Bologna ne ha fatta di strada, manco fosse il garage di Apple. Prima la mega apertura in Prati in collaborazione con noi di the Roman post, con migliaia di persone in fila, poi all’apertura di Ponte Milvio due anni fa, quando lo smash burger ha bloccato il traffico di tutta Roma Nord manco fosse il derby.
Dopo Roma l’Europa, la prima è stata l’apertura a Mykonos dove la scorsa estate con i loro smashburger hanno demolito due glorie nazionali pita e souvlaki,e poi Atene, dove la fila all’opening era più di quella di quella degli store italiani.
Così i soci fondatori Riccardo e Giorgio hanno sperimentato e vinto la difficile sfida di testare il brand su di un palcoscenico internazionale. Ed ora Smashtag, che ha raccolto numerosi finanziamenti,punta a diventare la prima catena di Smashburger presente in ogni capitale europea. E’ il primo brand italiano di un prodotto non italiano ad affermarsi nel resto del mondo, emancipandosi dal classico “Export di Made in Italy”, come hanno fatto Rossopomodoro e Eataly.
E mentre Smash Tag è intento a conquistare l’Impero, sui social si scatena il putiferio, su TikTok sono mesi che si vede solo la Dip Tag, il bicchierone ripieno di salsa ha fatto più di 30 milioni di view, la ciliegina sulla torta è stata Anna Pepe che in trasferta romana ha voluto assaggiare il tanto taggato smash burger capitolino e ha fatto un video è esploso. Per non parlare di Marta D’Addato una delle tiktokers più note e Made in Roma che ha fatto la fila da Smash in un sabato sera solitario e si è sposata in diretta con una loro salsa.
Pochi giorni fa l’ultima bomba del gruppo, ormai specializzato nell’importare tendenze oltreoceano, replicarle adattandole ai gusti nostrani e farle conoscere a Roma, e poi all’Italia, e poi all’Europa. Avete presente le box di Raising Cane’s, la catena americana che serve una scatola con pollo fritto, patatine e pane al burro? Ecco, non serve più andare in Louisiana per assaggiarle, è arrivata anche a Roma.
Chicken Fingers, pollo fritto croccante e speziato + Crinkle Chips, patatine zigrinate alla Shake Shack + Texas Toast, pane croccante inzuppato nel burro. Questo il contenuto della nuova box, insieme alle due salse iconiche di Smash Tag, che noi ringraziamo perché ci evita di dover prendere l’aereo per mangiare tutto questo, basta solo pagare il parcheggio sotterraneo di piazza Cavour, che costa un rene ma mai quanto un volo intercontinentale American Airlines.
Comments
