C’è chi sogna di vincere lo scudetto, chi di raggiungere la vetta delle classifiche FIFA o almeno il primo posto al Fanta Sanremo. E poi ci siamo noi romani, che ogni anno siamo in gara per un titolo che ci sentiamo appartenere da secoli: la capitale del traffico. Secondo il Global Traffic Scorecard 2024, Roma è la prima città italiana per ore spese nella congestione urbana. Un traguardo che nessuno voleva, ma che alla fine ci rende coerenti: eterni, affascinanti e immancabilmente imbottigliati.
I dati parlano chiaro: i romani perdono in media 71 ore ogni anno fermi nel traffico a osservare il paraurti dell’auto davanti. Al secondo posto nella classifica italiana c’è Milano (64 ore) e al terzo Bergamo (50). Alcuni romani sostengono che siano stime ottimiste, che a volte ce ne vogliono due solo per attraversare la città dalla Cassia alla Magliana e altrettante per tornare indietro. Rimanendo in Italia, la classifica prosegue con Varese (49), Palermo (45) e Torino (44).
Va pure detto che rispetto al 2023 Roma è migliorata. Ma migliorata rispetto a cosa? Ai tempi del coprifuoco, di Caligola coi carri trainati dai cavalli sul Lungotevere? E mentre noi ci vantiamo delle nostre “sole” 71 ore all’anno perse tra clacson e bestemmie, c’è sempre chi sta peggio: a Londra ridono amaro con 101 ore perse e in Germania calcolano 3,6 miliardi di euro in danni economici causati dal traffico. I tedeschi fanno i conti, noi al massimo facciamo lo slalom tra le buche. A livello mondiale, infatti, Roma è sedicesima dietro Istanbul, New York, Chicago, Londra e Città del Messico. Gente che di traffico ne capisce…
Comunque, secondo il rapporto, il traffico è un indicatore dell’attività economica. Più persone in giro = più economia. Quindi, a rigor di logica, Roma è in ripresa, o forse siamo solo bloccati sulla Tangenziale da cinque anni e nessuno ha il coraggio di ammetterlo.
Che poi ormai noi romani con il traffico ci conviviamo; l’auto è diventata la nostra seconda casa, manca poco che ci spostiamo la residenza e ci facciamo l’allaccio del gas. C’è chi in macchina si trucca, chi fa video call (rigorosamente senza video), chi non spegne il motore finché la canzone in radio non è finita e chi si scarica i nervi meglio di una seduta dallo psicologo.
Certo, l’unica cosa che ci viene da dire è che, essendo questi dati precedenti al Giubileo, per la classifica dell’anno prossimo c’è solo da pregare… e forse il primo posto riusciamo accaparrarcelo.
Comments
