Quanti (come noi) non sanno più come si fa una riunione se non con i pantaloni del pigiama? Altro che traffico in tangenziale e corse disperate per arrivare in ufficio in tempo: i romani hanno finalmente scoperto che il vero lusso del nuovo millennio è lo smart working.
Secondo i dati recentemente riportati da La Repubblica, il 31,4% dei lavoratori dipendenti romani non va più in ufficio cinque giorni a settimana. Tradotto: un lavoratore su tre si gode i benefici dello smart working, un privilegio mica da poco in una città in cui attraversare tre quartieri equivale a un pellegrinaggio e in cui per fare 5 chilometri in macchina ti partono almeno 45 minuti di vita. È la svolta per molti: per chi cerca un equilibrio tra vita privata e lavorativa, per chi vuole accompagnare i figli a scuola senza dover timbrare il cartellino con l’ansia, ma anche per chi sogna di improvvisarsi nomade digitale spingendosi oltre Fregene.
Insomma, un dato che ci piace perché sa di qualità della vita e di progresso, due parole che a Roma raramente stanno nella stessa frase. E a dar manforte a tutto ciò arriva pure la CGIL Roma e Lazio: in un sondaggio a cui hanno partecipato oltre 14mila persone, il 98% ha detto che le proprie mansioni si possono fare tranquillamente da remoto e il 92% vorrebbe aumentare i giorni in smart.
Insomma, il messaggio dei romani è chiarissimo: meno ore spese nel traffico, più ore spese a vivere.
