I romani amano tre cose nella vita: magnà, beve e guidà. Guidà pure quando non si guida, perché lo sappiamo bene che l’80% del tempo stai fermo in fila, con la frizione che piange e il piede sinistro che impreca. Ma fa parte dell’experience. Per il romano la macchina è più di un mezzo, è status, è quartiere, è dichiarazione d’intenti. La smartina ai Parioli, il SUVone a Roma Nord anche se dentro ci stai solo tu e il cane toy, a Roma Sud c’hanno tutti la Puma del 2013 tranne all’EUR, che è la roma nord di roma sud, e quindi pure lì c’hanno il SUV ma molto più ignorante.
Numeri alla mano, questa storia d’amore è tossica. Secondo il Rapporto Mobilità 2025 di di Roma Servizi per la Mobilità, Roma non è semplicemente una città con tante macchine, è sequestrata dalle quattro ruote. Con 2.023.509 vetture in giro, parliamo di 702 auto ogni 1.000 abitanti. La media europea è 560, quella italiana 693. Noi stiamo sopra entrambe.
Non è solo una questione di quantità, ma anche di geografia. In periferia senza macchina non ti muovi, si oscilla tra le 744 e le 763 auto ogni 1000 abitanti, numeri che fanno impallidire il centro storico, dove ci si ferma “solo” a 494. Strano, eppure è così facile trovare parcheggio in centro…
E anche sul fronte dell’età, il parco macchine romano è da reparto geriatrico. L’età media delle auto è di 11,6 anni, più della metà ha superato il decennio. Oltre il 53% va a benzina, il 40% a diesel, mentre elettriche e ibride sono poco più di comparse: rispettivamente 1,4% e 4,1%. Se potesse, il romano farebbe il pieno a carbone.
Il traffico è tornato ai livelli pre-Covid, con qualche timido passo avanti su bus green e car sharing. Ma la foto resta impietosa: troppe macchine, troppo vecchie, troppo amore tossico per l’auto privata.
