Altro che gin tonic molecolari e lounge minimaliste: il miglior bar del pianeta è quello dove sul muro campeggia la scritta “Chi ve se ‘ncula”. Si chiama Bar Leone, è a Hong Kong, ma l’anima è tutta capitolina. Dietro al bancone c’è Lorenzo Antinori, classe ‘87, romano verace e romanista, che ha portato dall’altra parte del mondo lo spirito dei bar di quartiere: luci calde, battute veloci, atmosfera da Calisto in trasferta.
Aperto nel 2023, in due anni è diventato il miglior bar del mondo e il miglior bar d’Asia secondo The World’s 50 Best Bars 2025, un traguardo mai raggiunto prima. Drink popolari, zero fronzoli e tanta ospitalità “alla romana”, quella che non ti fa sentire cliente ma compare.
Dentro Bar Leone sembra di stare in un film di Verdone: poster vintage, vecchi calendari da barbiere, icone pop e persino una foto di Pruzzo accanto al bancone. Un’estetica ispirata ai bar-tabacchi italiani anni ‘80, che rischia di essere percepita come provinciale ma che invece il mondo ha capito benissimo. Lorenzo non ha nessuna formula segreta: solo autenticità, ospitalità e ironia, la triade sacra del romano all’estero.
In classifica c’è anche un altro locale capitolino, il Drink Kong, che si è guadagnato il 40esimo posto.