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Arriva “Generazione Diabolika”, il documentario sugli anni d’oro del Diabolika (VIDEO)

Di Bruno Cortona – “E daje, daje, daje, e bombe, bombe, bombe”. Un mantra, un cult, un ricordo, una filosofia di vita. Quella dei ragazzacci del Diabolika, che a cavallo degli anni 2000 dal tempio del NRG di Ciampino sono arrivati a dettare legge in tutta Europa.

In tutti i locali dello stivale, dal Cocoricò al Red Zone, non volevano David Guetta, Steve Aoki o Bob Sinclair. Facevano la fila per avere Dj Emix, D. Lewis, Emanuele Inglese, Paolo Bolognesi alla console, raccontati dalle voci demoniache di Vladimir Luxuria, Henry Pass e del compianto Lou Bellucci.

Ed è anche in ricordo di Lou Bellucci che è stato realizzato il documentario “Generazione Diabolika” il cui trailer uscirà il 15 settembre 2018, a un anno esatto dalla scomparsa del famosissimo vocalist di quella generazione di matti che di musica ne sapevano più di chiunque altro.

“Generazione Diabolika” è un lungometraggio che parte dal racconto del Muccassassina e della nightlife romana di fine anni ’90, passando dall’incontro tra Vladimir Luxuria ed Emanuele Inglese, arrivando a Scandalo, fino al Diabolika, il party romano più invidiato d’Italia. Un party scomodo, sopra le righe e sconvolgente per chi non era del giro. Basta pensare che Henry Pass apriva la serata con frasi del genere: “Bambini dal pisello d’oro, bambine dalla fichetta depilata. E’ giunta l’ora di fare il bagnetto!”. Non proprio un incipit politically correct.

Il periodo d’oro della house italiana e in particolare romana, con tracce indimenticabili come Scariche Cosmiche, Elicottero Mejo, The Drill e Supa Disco. Un periodo che ha segnato un’intera generazione. Ne parlammo 4 anni fa in un articolo nostalgico, adesso arriva a raccontarlo “Generazione Diabolika”.
 
 
Il film è stato girato tra settembre 2017 e febbraio 2018 ed è stato prodotto da Giuseppe Di Renzo, Gianmarco Capri e Silvio Laccetti. Scritto e diretto da Silvio Laccetti. Alla produzione hanno lavorato tutti professionisti under 30.

L’obiettivo, oltre il ricordo del mitico Lou Bellucci, è quello di far rivivere quei momenti alle decine di migliaia di (ex) ragazzi che ci hanno passato anni. Stavolta però non ci saranno le ambulanze fuori.

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