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Serie A, quanti verdetti inespressi

Serie A: quanti verdetti inespressi

Non vedevamo l’ora di vedere il rettangolo verde della Serie A, certo forse lo avremmo immaginato più da vicino, ma dal divano godendocelo in TV va comunque molto meglio. Sono tanti i verdetti inespressi nel massimo campionato italiano, dalla lotta scudetto alla corsa Champions. Per fare dei pronostici può venirci in aiuto la Bundesliga già cominciata da un mese, ma il campionato tedesco deve anche farci riflettere su alcuni aspetti.

Lotta al vertice, Champions League e retrocessione

Gli spunti di interesse non mancano, così come non mancano paure e aspettative riposte in questo finale di campionato che verrà ricordato per sempre. La Roma si giocherà il tutto per tutto lanciandosi all’inseguimento disperato dell’Atalanta dei miracoli di mister Gasperini, mentre al vertice sembra ormai una cosa “intima” fra la Juventus di CR7 e la Lazio di Immobile. L’attaccante della nazionale italiana potrà continuare la sua caccia al record di goal in Serie A, che al momento appartiene a Gonzalo Higuain che con il Napoli nella stagione 2015/2016 mise a segno ben 36 reti. I motivi di interesse riguardano anche la zona retrocessione, dove sono potenzialmente tutte in corsa e automaticamente potenzialmente, fino al 14 esimo posto tutte in pericolo. Una mano per prevedere cosa potrebbe succedere in una Serie A silenziosa e senza pubblico potrebbe darcela l’esperienza del campionato tedesco. Ad esempio, chi controlla le quote della Bundesliga spesso avrà notato che come per “magia” il fattore campo è stato quasi completamente annullato a causa o grazie all’assenza del pubblico. Questo è assolutamente un fattore da tenere in considerazione così come la forma fisica e la predisposizione agli infortuni

Infortuni muscolari e ricadute

Come detto, la nostra Serie A può prendere in considerazione l’esperienza del campionato tedesco, già iniziato da oltre un mese, e appurato che il fattore campo sarà molto relativo, possiamo notare che subentrano anche altre dinamiche. Considerando la prima giornata in assoluto della ripresa del massimo campionato tedesco, notiamo che sono stati registrati ben 7 infortuni, ciò a causa di due fattori da non sottovalutare. Il primo è che la forma fisica aerobica può anche essere adeguata, ma c’è la mancanza di agonismo: già perché normalmente prima dell’inizio di un campionato ci si impegna in un pre-campionato più o meno lungo, con amichevoli via via sempre più impegnative, mentre qui l’approccio con la partita sarà immediato e improvviso. L’altro fattore saranno i campi di gioco: non essendo stati calcati per molto tempo potrebbero rappresentare una superficie troppo dura o troppo morbida favorendo infortuni di ogni tipo, in particolare quelli muscolari. Il dato si fa allarmante se si prende in considerazione lo studio portato avanti dal dottore australiano Joel Mason, ricercatore presso l’Istituto di Scienze dello Sport dell’Università di Jena che ha analizzato il trend degli infortuni in Bundesliga. Ebbene, il dott. Mason ha affermato che il tasso esponenziale di infortuni è del 266% e che la media di infortunio a partita è salita da 0,27% a 0,88%: a confermare ciò c’è il numero di giocatori infortunati e vittima di ricadute del campionato tedesco che si assestava a 65 solo dopo la seconda giornata di ripresa.

Se è vero che bisogna imparare dalle esperienze altrui, le società di Serie A dovranno stare bene attente a gestire al meglio i propri patrimoni umani prendendo in considerazione anche il biotipo e lo stato fisico attuale di ogni singolo calciatore per evitare brutte sorprese.

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