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Roma

Il ritorno di Piotta con la colonna sonora che omaggia la comicità romana

Piotta torna a fare da colonna sonora alla romanità, firmando le musiche de “La scuola romana (delle risate)”, il nuovo docufilm di Marco Spagnoli che fa l’unica cosa che non ci stancheremo mai di fare: omaggiare la comicità romana. Perché a noi romani ci piace mangiare bene, bere ancora di più, ma c’è una cosa che ci piace fare più di tutte: ce piace ride. 

E mica intendiamo sorridere come fanno sù a Milano; noi a Roma ridiamo proprio con le lacrime, col groppo in gola, con una battuta di Guzzanti, una barzelletta di Proietti e una lacrimuccia per Anna Magnani. 

“Che te possa trovà un lupo vicino alla fontanella così che magna e beve insieme” – a noi piace insultare con stile, rendendo l’insulto una carezza che fa sorridere anche chi lo riceve, che sa che l’arte della battuta ha una sola regola: ce devi sta. 

Ma veniamo alla musica. Nella colonna sonora di Piotta trovate un mix letale e poetico: fisarmoniche nostalgiche, rap urban, chitarre classiche, beat elettronici e dialetto che scivola tra le note come il sugo sulla scarpetta. Piotta ha tirato fuori il meglio del suo campionario, mescolando pezzi inediti e chicche dalla sua discografia, tra cui la re-edit di “Me ne andavo da quella Roma” di Remo Remotti con una crew da sogno: Carl Brave, Mannarino, Mastandrea, Ditonellapiaga, Silvestri, Barbarossa. Più che una traccia, un pranzo della domenica che ci scalda il cuore.

E poi c’è Verdone che racconta, Zerocalcare che filosofeggia, Lillo che gigioneggia, Giallini che sfotte, e le voci di un’intera città che ride anche quando dovrebbe piangere. Insomma, “La Scuola Romana” è una dichiarazione d’amore a quella comicità che sa essere profonda senza prendersi sul serio, come solo i romani sanno fare: una scrollata di spalle, un aho e via.

Il docu-film diretto da Marco Spagnoli sarà dal 17 aprile al cinema e il 26 in prima tv su Rai 3; mentre la colonna sonora di Piotta esce già oggi, 4 aprile, su tutte le piattaforme. Che poi Piotta lo dice chiaro: questo non è solo un omaggio al cinema e alla risata, ma un viaggio sonoro dentro l’anima di Roma. E noi, con le cuffie nelle orecchie e il sorriso sulle labbra, non possiamo fare altro che seguirlo. Magari imprecando nel traffico, ma pur sempre in rima.

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