Venerdì scorso, all’Eur, sono successe cose incredibili. L’Hilton Hotel, proprio dove un mese prima è stato presentato Eur District, il brand municipale che mira a valorizzare le attività artistiche e commerciali del territorio, questa volta ha ospitato un incontro a cui hanno presidiato istituzioni, gestori di locali e il Questore, tutti seduti allo stesso tavolo per parlare di come rendere la notte romana più sicura senza spegnerla.
L’incontro si chiama “La Notte Vale”, ed è un tentativo del Municipio IX di mettere ordine nel caos della nightlife capitolina. A guidarlo, la presidente Titti Di Salvo e il vicepresidente Augusto Gregori, e il tema caldo è stato uno: l’articolo 100 del TULPS, legge del 1931 che consente chiusure lampo dei locali per motivi di ordine pubblico. Troppo vecchia, troppo rigida, troppo usata come mannaia contro chi lavora di notte, secondo i gestori. Ma anche troppo utile, secondo la Questura, per evitare che il venerdì sera diventi Gotham City. Il Questore Massucci, però, non fa il poliziotto cattivo: ascolta, risponde, rilancia e propone di allargare il confronto anche a residenti e giovani, ricordando che se mettono in atto dei comportamenti sbagliati la responsabilità è degli adulti. E la parola d’ordine, ancora una volta, è equilibrio.
L’incontro si è concluso con una bozza di accordo che prevede norme che prevengano comportamenti a rischio, favoriscano legalità e vivibilità urbana. Tra le altre cose, si è proposta poi la nomina di un Referente Sicurezza presente agli eventi, l’installazione di sistemi di videosorveglianza interna e perimetrale, oltre all’illuminazione esterna ai locali e alla presenza di servizio medico interno e ambulanza esterna. Insomma, un sacco di iniziative che, messe in atto, rischiano di rendere davvero più sicura la notte romana. Anche perché poi, alla fine, sono tutti d’accordo su una cosa: la notte non è solo rumore e cocktail, ma lavoro, cultura e socialità. E va gestita come una cosa seria.