Sabato 19 luglio all’Eur succede una cosa strana. Non c’è un congresso di geometri, non apre l’ennesima pizzeria gourmet con l’impasto al carbone attivo, e no, non c’è neanche la Sagra del Cemento Armato. Sabato 19 luglio, all’Eur, si canta. E si canta Roma, a Roma, con Roma.
Gabriella Ferri, Venditti, Califano, Mannarino e Califano di nuovo (perché il Califfo vale doppio). Le loro canzoni, una dopo l’altra, come se al posto del palco ci fosse un muretto di Trastevere, due chitarre scordate e una fila di voci rotte che non hanno alcuna intenzione di andare a dormire.
Succede tutto al Ninfeo Village, un parco enorme nel cuore dell’Eur che per una sera si trasforma nell’anfiteatro della romanità musicale. L’evento si chiama “Roma – Ce Semo Nati”: non è karaoke, non è talent, non è nemmeno la solita serata con i cori da osteria. È una maratona musicale vera e propria, con un repertorio che, se lo cantate tutto a memoria, vi danno il passaporto da romano DOC. Altro che “sette generazioni a Testaccio”.
La serata inizia alle 21:30, l’ingresso è gratuito con prenotazione. Ci sono tavoli per chi consuma, drink, luci soffuse e una notizia che farà felici metà dei presenti: i cani sono ammessi. Che, per i romani, è una dichiarazione politica, non un dettaglio.
Insomma, il Ninfeo per una sera si consegna anima e corpo alla collettività romana, in tutta la sua gloria stonata, malinconica, ubriaca e bellissima. Chi c’è già stato lo sa: il Ninfeo Village non è nuovo a questi exploit. Tutta l’estate va avanti con concerti, dj set e spettacoli dal vivo, con eventi che a volte vanno bene, a volte benissimo. Ma il 19 luglio è il colpo grosso, quello che fa capire che un posto del genere non poteva esistere in nessun’altra città che non fosse Roma.
E poi non venite a dire la solita storia che “a Roma non c’è mai niente da fare”. Perché stavolta, Roma vi offre se stessa. E a voce piena.