Continua la saga della Metro D, la tanto agognata “quarta linea” della capitale. L’ultima novità riguarda il tracciato aggiornato che collegherà Roma da sud a nord-est: 30 chilometri, 30 fermate, partendo dalla zona Nomentana per arrivare all’Eur e spingersi ancora più giù, fino a Roma 70. Il nuovo percorso, presentato da Roma Capitale e Regione Lazio, aggiorna il vecchio progetto del 2010 che prevedeva 22 fermate su 20 chilometri. Ora il tracciato si allunga, le fermate aumentano e le speranze – forse – anche.
Partiamo da nord-est: il capolinea sarà sulla via Nomentana, poco dentro al Grande Raccordo Anulare, passando da Ojetti, Talenti, Adriatico e Jonio. Da lì si scende verso Val d’Ala, villa Chigi e viale Nemorense, dove si concluderà la prima tratta funzionale.
Si prosegue verso il centro storico: la metro si collegherà con la linea A a Barberini (non più a Spagna), salterà San Silvestro (evitata per preservare l’impatto archeologico) e poi si dirigerà verso piazza Venezia dove ci sarà lo scambio con la linea C. A noi romani già ci viene il mal di testa, ma considerando che a Londra o Parigi gestiscono dieci linee a occhi chiusi, forse possiamo farcela anche noi con la quarta linea!
Si prosegue poi verso Trastevere, dove ci sarà lo scambio con la stazione ferroviaria, e da lì verso Marconi e piazzale della Radio. Si arriverà quindi a Villa Bonelli, poi Magliana Nuova, Eur Magliana (scambio con la metro B) e infine piazzale dell’Agricoltura.
Da lì in poi, e questa è la vera novità, la metro D piegherà verso via del Tintoretto e proseguirà fino al quartiere Roma 70, dove è previsto il deposito-officina, nodo logistico fondamentale per l’intera linea. Non più dunque verso Vigna Murata come nel vecchio progetto, ma un nuovo asse che privilegia il collegamento con zone cresciute rapidamente e ancora scarsamente servite dal trasporto pubblico.
Il nodo, manco a dirlo, è il solito: per realizzare l’intera linea servono circa 10 miliardi di euro, e per ora il Comune ha stanziato appena 15 milioni per l’avvio del progetto. La buona notizia è che la “project review” è ufficialmente partita: si aggiorna il tracciato, si fanno i conti, si ragiona sugli scavi. Se tutto procederà senza intoppi, la gara per i lavori e i cantieri veri potrebbero partire tra il 2026 e il 2028, con le prime fermate operative forse non prima del 2035.