C’è un cuore che batte a ritmo di cassa dritta nel cuore dell’Eur. E non una cassa qualunque, ma quella del Room 26, lo storico tempio del clubbing capitolino che si è appena piazzato al 64° posto nella classifica dei 100 migliori club del mondo stilata dalla rivista di settore DJMag. Roba che manco Ibiza.
Il Room, iconico pezzo di storia delle meglio serate romane, è stato fondato nel 2009 dai sempre sul pezzo Gianluca D’Ettorre e Paolo Pompei, imprenditori e amici legati dalla passione sconfinata per la musica, il ballo e l’arte. Hanno voluto creare nel cuore dell’Eur un punto di riferimento per le lunghe notti romane, e a quanto pare ci sono riusciti; da oltre dieci anni, il Room è diventato il confessionale dei clubbers capitolini, di tutti quelli che amano le luci stroboscopiche e la tech house a colazione.
E non è tutto; il club quest’anno si è anche distinto come partner di Eur District, l’iniziativa municipale ideata da Augusto Gregori (vicepresidente del Municipio IX) per promuovere lo sviluppo territoriale, che mira a trasformare L’EUR in un distretto cittadino d’eccellenza dal sapore internazionale. E il Room ci mette del suo.
Che poi, diciamoci la verità; nel cuore dei seratari romani il Room c’era già entrato da un pezzo, e ora che si è finalmente guadagnato un posto ufficiale tra le élite della nightlife globale, il locale all’ombra dell’obelisco di Marconi assomiglierà sempre di più a un pellegrinaggio laico, ma con il gin tonic in mano.
Lo scorso weekend, per festeggiare il risultato, le porte del Room si sono riaperte tra sudore, beats e brindisi; dietro la consolle, a far vibrare i muri in travertino dell’Eur, resident affezionati Fabio Angeli, Mattia Olivi e Miki Stentella.
Quindi, se vi chiedono dov’è che si balla veramente a Roma, potete rispondere con sicurezza: Eur, lato obelisco. Seguite il suono.
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