È successo: il clubbing è stato ottimizzato. Come la carbonara senza uova, come il caffè decaffeinato, come la pizza proteica. Ma questa volta con un perché. Amiche romane, questa notizia è per voi: benvenute nella nuova era del divertimento, nella nuova frontiera del clubbing al femminile, della discoteca woman only.
Niente sociologia da didascalia Instagram, niente etichette come “safe space”, “empowerment”, “healing”. Qui c’è solo una cosa che conta: fare quello che ti pare, come ti pare, quanto ti pare. Le regole sono semplici: si entra solo se si è donne o ci si identifica come tali, nessun dress code, puoi venire in tacco 12 o in tuta, la novità è che a nessuno frega nulla. Si balla dalle 17 alle 22 sulle note di hit anni ‘80-’90-2000, insomma di canzoni da cantare a squarciagola che scommettiamo che vi faranno scendere la lacrimuccia. Poi, verso l’ora di cena, si fa il gioco dell’uva e si va tutte a casa: basta notti in bianco, basta fingere di divertirsi alle 2 del mattino quando in realtà vorresti soltanto sprofondare nel letto già struccata. Niente caos, niente pubblico misto; solo musica, libertà di movimento, socialità orizzontale e un tempo circoscritto.
L’idea non nasce in Italia. Uno dei progetti più famosi è nato negli Stati Uniti e si chiama Earlybirds Club, il loro motto è: a dance party for ladies with shit to do in the morning. La traduzione la lasciamo a voi… Ma anche a Londra, a Berlino, a Sydney da anni spuntano format in cui si balla all’alba o al tramonto, si ride tanto, si beve poco e ci si guarda in faccia. Lì l’hanno chiamato “wellness raving” o “consapevolezza in consolle”, eventi per vivere lo spazio della festa senza costrizioni e senza dinamiche tossiche. Il ballo come espressione, non come performance, e soprattutto calato sui nostri bisogni di oggi. E no, non è un’alternativa. È un’alternativa migliore. Una riscrittura completa del format, che non rinuncia a niente, ma riorganizza tutto: tempo, spazio e protagonisti. Ovviamente, sempre sold out.
Questo trend internazionale sta conquistando mezzo mondo e finalmente è arrivato anche a Roma. Tra i vari eventi, andate a dare un occhio alla pagina Instagram @mammadimerda, che con il loro “Non farcela party tour” organizzano serate woman only in tutta Italia (trovate tutte le date sul sito ufficiale, prossima serata al Monk di Roma il 19 giugno).
Tanti altri locali stanno sdoganando la discoteca al femminile, senza selezione all’ingresso, senza dress code, senza giudizio. Solo musica, corpo, energia e un orario compatibile con l’esistenza reale. Un’idea semplice, che per molte era ovvia da anni. Ma nel mondo delle discoteche (tradizionalmente tarato su modelli maschili, notturni e centrati sullo sballo) questa ovvietà ha il sapore della rivoluzione.