A Fiumicino non ci vai: ci atterri, ci sbrocchi, ci cresci i figli in fila al check-in. Eppure, mentre noi romani imprechiamo per altri 13 euro di panino con la frittata, l’Aeroporto di Roma-Fiumicino vince per la settima volta consecutiva il premio come miglior aeroporto d’Europa.
Lo dice l’ACI (Airports Council International), lo ripete Aeroporti di Roma, lo rilanciano tutti i giornali… e anche se noi romani continuiamo a chiamarlo semplicemente “Fiumicino” con quel tono a metà tra la bestemmia e la rassegnazione di chi c’ha passato notti intere sugli sgabelli dei suoi gate, adesso è arrivato il momento di ammetterlo: qualcosa è cambiato.
Oltre a mantenere l’eleganza da hub internazionale, Fiumicino è diventato uno degli aeroporti più puntuali al mondo (sesto, per la precisione, secondo Cirium) e, nel 2023, si è pure aggiudicato il titolo di miglior aeroporto globale per qualità complessiva dell’esperienza passeggeri. Chi viaggia spesso lo sa: ormai l’Aeroporto è un gioiello architettonico, tecnologico e sostenibile, dove ci si muove tra vetrate luminose, pianoforti a libero utilizzo e statue romane nei corridoi con i giapponesi già sotto in posa.
E poi la segnaletica è chiara e il personale sorridente; insomma, a Fiumicino ormai si respira quell’aria di efficienza che a noi romani ci fa già sentire all’estero. Così, mentre sudati arranchiamo verso il nostro gate a 3 chilometri dall’entrata, ci guardiamo attorno con la stessa perplessità con cui si guarda quell’amico che alle medie era a rischio bocciatura e che ora fa il CEO a Singapore: “Ma come ha fatto?”
Ebbene, Fiumicino ospita i passeggeri con “servizi di altissima qualità” e fa orgogliosamente parte dei 26 scali mondiali a zero emissioni nette, raggiungendo il livello 4+ “Transition” dell’Airport Carbon Accreditation. Ed è per questi — e molti altri — motivi che il Leonardo da Vinci ha trionfato ancora nella categoria “oltre i 40 milioni di passeggeri”, battendo giganti del cielo come Amsterdam Schiphol, Madrid-Barajas e Monaco di Baviera.
La classifica si basa sulle opinioni raccolte direttamente dai viaggiatori attraverso il programma ASQ (Airport Service Quality): 595.000 interviste in 400 aeroporti del mondo. E Fiumicino ha vinto su tutto: qualità dei servizi, pulizia, efficienza e, udite udite, cortesia del personale.
E quindi basta lamentarsi: con sette premi di fila, personale sorridente, pulizia e puntualità, possiamo riconoscere il merito. Anche perché ormai l’abbiamo capito, Fiumicino è il Brad Pitt degli aeroporti: più invecchia, più migliora.
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