È l’ultimo report del Dipartimento Politiche Antidroga a dirlo: i romani consumano il doppio di cannabis rispetto alla media nazionale. Il dato è emerso dalle analisi degli scarichi delle acque reflue, e no, non è un errore di calcolo: è proprio che qua “la vita è stressante” e “solo una cannetta prima per dormire” pare che siano le frasi più utilizzate dai romani che fanno ricorso al rimedio vecchio come il mondo.
In un’Italia che si regge su Spritz e integratori al magnesio e papaya fermentata, Roma risponde con un “te prego, passamela”. Ma non solo: oltre alla marijuana, nella capitale volano anche le anfetamine, con numeri da semifinale Champions League del rave. Sul podio europeo per consumo insieme a Londra, Amsterdam e Berlino (e con un quinto dei loro club, aggiungiamo noi).
Il metodo dell’indagine è ormai rodato e abbastanza poetico: si analizzano i reflui fognari. E nella pipì dei romani, gli esperti hanno trovato THC, MDMA, cocaina, ketamina, oltre a qualche traccia di dignità perduta in fila sulla Tangenziale.
I dati raccontano di un nord Europa molto gasato e di un’Italia in rimonta. Roma in testa, seguita sul podio da Milano, Torino e infine Napoli. Ma nessuno tiene il passo della capitale, che a quanto pare non vuole solo essere la città più bella del mondo: vuole anche dimenticarselo in un paio d’ore.