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Roma

Roma Nord capitale dell’elettronica, a Tor di Quinto arriva la leggenda di Villalobos

Roma Nord. Tor di Quinto. La zona non è mai stata sede di grandi serate musicali internazionali che non siano quelle super pop allo Stadio Olimpico (vedi concerto di Ed Sheeran dell’altro ieri). Stavolta però il quadrante più in di Roma diventa teatro di un evento più unico che raro che vedrà coinvolta una leggenda vivente della musica elettronica: Ricardo Villalobos.

Il locale è il Manitu, E sabato 21 giugno al Manitu c’è un evento che non è solo una serata, ma una celebrazione collettiva della notte, del vinile e dell’arte del divertimento fatto bene. Si chiama Club Culture District, ma potevano chiamarlo anche “Alla fine torna tutto, fratè”.

Il festival-ibrido inizia soft e monta piano, a partire dalle ore 18. In programma c’è un po’ di tutto: workshop di sound design con Moog Labyrinth, (se non avete mai smanettato con un Moog è il momento di farlo e poi vantarsene al brunch), l’open day della scuola Circolo Factory per dj e produttori in erba, infine talk con Q&A con l’etichetta Ribadisco. Roba seria. E per gli irriducibili del vinile: Vinyl Market curato da Therealvinylpusher, un mercatino di vinili in cui il rischio di trovare pezzi unici e chicche introvabili è davvero altissimo. 

E poi cala la notte, le luci si spengono, l’impianto si accende. Parte il Dj Set. Anzi, i dj set. Sul palco: Maher Daniel, groove elegante e chirurgico. Volkan Akin, live minimale per palati raffinati. Allegra De Angelis, talento romano e beat tagliente.

E infine, dulcis in fundo, lui. Ricardo Villalobos. Non serve spiegare chi è, e se devi chiederlo forse non meriti di stare sotto la sua consolle. Per quattro anni nella Top100DJs della rivista DJ Magazine, il re di Santiago del Cile non è solo un dj; è un alchimista, uno sciamano, un visionario del mixer. Villalobos suona con i vinili, ma anche con le molecole dell’aria. È l’uomo che ha fatto della minimal una religione e del clubbing un culto. E il fatto che arrivi a Roma, a Tor di Quinto, non è una notizia: è una grazia divina.

I biglietti partono da 20 euro, ma tanto lo sai: non si tratta di quanto costa. Si tratta di non perderselo.
Perché questa non è solo una serata, è una messa in quattro quarti, è una seduta con la minimal come medium e Roma Nord come altare. È un rito collettivo che i romani aspettavano da vent’anni, tra cultura elettronica, sacralità del vinile e sudore condiviso. Se l’hai già sentito, sai che devi tornare. Se non l’hai mai sentito, è la tua occasione. Last but not least, se entri prima delle 21:45 entri gratis.

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