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I locali romani: il Monk

Di Enrico Steiner – Inauguriamo la nuova rubrica “I locali romani” con un posto unico a Roma, per forma, sostanza, persone, posizione. “Il circolo Arci dei circoli Arci”, uno degli unici in cui vale la pena fare la tessera: il Monk.

Il Monk è a via Giuseppe Mirri 33, a Portonaccio, dal 2014, anno di apertura del locale. Quando l’area, abbandonata da anni, fu bonificata e riqualificata, prima vi sorgeva La Palma Club. Ormai il Monk rappresenta un punto d’incontro per una certa Roma. La Roma alternativa ma che non va al Fanfulla, la Roma alla moda che non bazzica il The Sanctuary.

Musica di livello, locale spazioso, cocktail buoni e a buon prezzo, gente tranquilla. Il Monk è quel posto che molti romani sognano e che in realtà c’è ma loro non lo sanno.

Locale dalle svariate potenzialità, dal playground, uno spazio per tutti gli sport dal basket al ping pong, alle due sale interne per la musica e le attività, fino al cortile per le rassegne cinematografiche.

E nonostante la natura “multitasking”, nel corso degli anni è stata la musica di qualità a farla da padrone. Notwist, Tortoise, Mulatu Astatke, Timber Timbre, Kamasi Washington solo alcuni dei nomi che sono passati per il Monk. E, proprio nel mese di novembre, l’offerta è stata altissima come al solito.

Da Giorgio Poi il 3 novembre, poi Miss Keta il 3 e il 10 i Public Service Broadcasting. Nei giorni che mancano alla fine del mese la proposta non sarà da meno: il 17 e il 18 ci sarà la seconda edizione del Rome Psycj Fest, il 21 ci saranno gli Zu, il 23 i Telefon Tel Aviv. Il gran finale del mese sarà invece tutto italiano: Lucio Leoni il 24, Ex Otago il 25 e dulcis in fundo il nome del momento, Galeffi il 30 novembre.

L’unica cosa che rimane da capire è, che vuol dire Monk? Il nome è ispirato a  Thelonius Monk, un pianista e compositore americano del 1900, conosciuto per le sue improvvisazioni e il jazz unico nel suo genere.  Un musicista consapevole, giocoso ma al tempo stesso attento alla realtà sociale. Un personaggio che vedeva nella musica anche il mezzo per affermare la possibilità di un mondo migliore. È a lui che il Monk è dedicato.

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