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Ian Schrager sceglie Roma per la sua prima Edition italiana

Di Elisa Russo – Se una notte d’inverno un viaggiatore, romano o turista che sia, vagasse per le vie di Roma alla ricerca di sollievo dal chiassoso brusio delle vie del Centro, avrebbe certamente un indirizzo presso cui recarsi: la salita di San Nicola da Tolentino.

È qui che si nasconde The Rome Edition, un albergo che custodisce tutta la discrezione e il fascino del palazzo all’interno del quale è ospitato: la storica sede della BNL, uno dei più importanti esempi di architettura monumentale fascista in Italia. Il brand di hotellerie più famoso al mondo che fa capo a Marriott International ha scelto la capitale e il mito di Via Veneto per la sua prima apertura italiana fatta di 74 camere, 17 suite, una rooftop lounge, un bar con piscina e cinque tra bar e ristoranti che promettono di soddisfare ogni tipo di desiderio e capriccio culinario e alcolico. 

Al piano terra, oltre la Lobby, cuore pulsante di ogni hotel Edition in cui rilassarsi e fare festa, c’è un Punch Room Bar in stile speakeasy che realizza cocktail ispirandosi alle ricette tradizionali, e il Jade Bar, un cocktail bar che vuol diventare riferimento per la mixology a Roma. La raffinata offerta gastronomica è affidata ad Anima e alle mani della chef Paola Colucci, che nove anni fa ha lasciato il mondo della finanza per soddisfare la propria passione per la cucina presso il suo primo e apprezzatissimo ristorante, Pianostrada, in via delle Zoccolette. 

Concepito e realizzato tra il 1934 e il 1937 da Cesare Pascoletti in collaborazione con l’architetto Marcello Piacentini, l’edificio un tempo banca si è trasformato senza troppe difficoltà in un hotel contemporaneo grazie alle preziosi indicazioni di Ian Schrager, l’intuitivo imprenditore americano noto per aver co-fondato lo Studio 54, uno dei principali simboli dell’epoca disco degli anni ‘70, e per aver concepito l’idea del “boutique hotel”. 

The Rome Edition mantiene l’impianto originale dell’edificio inaugurato nel 1937 da Benito Mussolini in persona e lo integra con un design che intende essere sobrio e senza tempo, fatto da sedie ispirate alle opere di Dalì e dei grandi Maestri del design, ma anche di tavolini ispirati a Manuel Coltri e di fotografie di Alberto Licata. 

Se è vero ciò che diceva l’architetto Mies van der Rohe, che Dio si nasconde nei dettagli, The Rome Edition può registrare una forte presenza divina a cui contribuisce una fragranza prodotta da Le Labo, note olfattive uniche che rendono possibile sentirsi a casa in ogni hotel Edition del mondo.

The Rome Edition intende catturare lo spirito della città e riproporlo a ogni proprio ospite, convincendolo di poter avere tutto ciò che desidera anche solo restando fermo lì, in quel giardino fatto di oltre 400 piante all’interno del quale la notte e il giorno, tra un drink e un altro, promettono di fondersi e diventare vicinissimi. Interrogato in un’intervista su quale tipo di clientela immagina animerà l’albergo, Ian Schrager ha risposto: «Mi aspetto da Mick Jagger che ha 80 anni a Miley Cyrus o Ariana Grande». Probabilmente ci passeranno tutti e tre ma non ci sono dubbi che nemmeno Jep Gambardella avrebbe avuto esitazioni nel girare qualche scena della Grande Bellezza al piano terra del The Rome Edition.

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