Ieri, mercoledì 16 aprile, è stato inaugurato il primo tratto del GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Bici. No, non è uno scherzo e no, non siamo a Milano né a Bologna; siamo nel cuore di Roma e quello di cui stiamo parlando è una pista ciclabile vera. Asfaltata, delimitata, pedalabile. E non finisce in una buca.
Per adesso parliamo di circa 400 metri, e che metri… per molti sono uno sputo, ma per Roma è tipo la Tav delle biciclette, solo che invece di andarci a Milano in due ore ci fai una pedalata per tutta via di San Gregorio, che senza esagerare è una delle strade più belle del mondo; costeggi tutto il Palatino partendo dall’Arco di Costantino, vicino al Colosseo, e arrivi diretto al Circo Massimo. Storia, bellezza, sostenibilità. A Roma si sta facendo la rivoluzione.
Il GRAB non è solo una pista ciclabile, è un’ambiziosa utopia urbana su due ruote che finalmente sta diventando realtà; un anello ciclabile intorno alla città eterna di circa 50 km, collegando parchi, monumenti e quartieri, le aree più centrali con quelle più esterne. È la ciclovia più bella del mondo, come hanno già detto in tanti, che attraverserà luoghi iconici come le Terme di Caracalla, via Appia Antica, Villa Ada e Villa Borghese. Ma ci pensate che potremmo attraversare Roma senza dover scegliere tra passare la giornata in mezzo al traffico o in attesa dei mezzi? Basterà un caschetto in testa e via, pedalare.
La pista ciclabile su questo primo tratto è stata realizzata prendendo spazio dalla carreggiata delle auto, ma senza interferire con la viabilità; è stata tolta una corsia per senso di marcia, regalandola a ciclisti e pedoni, che anche simbolicamente vuole sottolineare l’obiettivo di questo enorme progetto; più verde, meno auto, meno traffico. In poche parole, una città più vivibile.
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