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Blitz contro la ‘ndrangheta, sequestrati locali famosi in centro

Di Bruno Cortona – C’è anche il Caffè Fiume, dietro la piazza omonima a poche decine di metri da via Veneto. Fuori c’era sempre una Porsche, era quella di Saverio Razionale. 53 anni, nato a Vibo Valentia, al vertice della cosca Fiarè-Razionale dagli anni ’80, quando il precedente capo perse la vita in un agguato. Razionale era il capo di tutte le estorsioni, l’usura, il riciclaggio e coinvolto nei fatti di sangue. Era stato arrestato nel 2005, uscito per scadenza dei termini di custodia aveva messo in piedi un impero criminale in tutta Roma, specializzato nel riciclaggio di denaro in beni immobili, negozi, attività commerciali, oltre a infiltrazioni in appalti. Un valore di oltre sette milioni di euro, che stamane sono stati sequestrati dalla Dia nell’ambito dell’operazione “Mariage”, che si aggiunge a quella “Metropolis” di un anno fa. La cosa scandalosa è che Razionale, nonostante la condanna per associazione mafiosa, era riuscito a scamparla per un’errata determinazione della pena da parte della Corte d’Appello, che lo aveva condannato ignorando le attenuanti generiche a suo favore. Per questa immensa ed ennesima stupidaggine della giustizia malata il boss era in libertà, libero di agire come voleva e compiere i suoi traffici loschi in tranquillità. Lo sapevano tutti che Razionale controllava molti negozi in centro, e che questi erano stati aperti con soldi sporchi, ma nessuno aveva le prove. Stamattina la Dia ha messo fine, speriamo, a uno dei tanti scempi criminali che a Roma stanno sotto gli occhi di tutti.

 

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