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Primo raid di Terra contro Gaza. I Palestinesi lasciano le case

Di Marcello Rubini – Da quando è iniziata l’operazione militare israeliana “Confine Protettivo” sono morti 167 palestinesi nella Striscia di Gaza e 1.120 sono i feriti, in più di 1300 attacchi aerei. Ma dopo dopo una notte di bombardamenti, un’altra, la paura più grande ora è l’attacco massiccio da terra di Israele. Il cessate fuoco non è vicino, anzi. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele “continuerà ad operare a Gaza per ristabilire la tranquillità”. “Non sappiamo quando l’operazione finirà, potrebbe volerci del tempo”, ha aggiunto. Il Presidente Israeliano Shimon Peres, invece, motiva così l’attacco: “Gaza poteva essere libera e prospera, ma ha adottato il terrore”, e “l’esercito israeliano sta agendo contro questo terrore con determinazione, sicurezza e dedizione”. Per Peres “il terrorismo di Hamas intende colpire i civili israeliani innocenti. Non possiamo continuare a permettere una realtà in cui cinque milioni di civili, compresi madri e bambini, devono correre nei rifugi”.

moschea distrutta

Il Primo Blitz di Terra

Un blitz di terra è già avvenuto questa mattina. “Un’operazione delle forze speciali della Marina ha avuto luogo su una spiaggia di Gaza per distruggere un sito per il lancio di missili a lunga gittata. La missione e’ stata portata a termine”, ha spiegato il tenente colonnello Peter Lerner. “I membri di un commando sono stati attaccati e hanno risposto. Quattro soldati sono stati leggermente feriti”, ha aggiunto.

Profughi palestinesi

I Palestinesi abbandonano le case

E in queste ore, dopo gli ultimatum di Israele, migliaia di palestinesi con il passaporto straniero stanno lasciando le loro case. “L’operazione dell’esercito sarà breve”, si leggeva in un messaggio, “chi non seguirà le istruzioni dell’esercito israeliano metterà a rischio la propria vita e quella della propria famiglia. Attenzione”. Una vera guerra psicologica, che sta dando i suoi cattivi frutti. Attraverso il valico di Erez almeno 800 palestinesi con cittadinanza straniera hanno abbandonato le loro case. Hamas risponde: “A tutti coloro, il nostro popolo, che hanno lasciato le loro case: ritornate immediatamente e non abbandonate le abitazioni”. E ancora: “Dovete seguire le direttive del ministero dell’Interno: questa e’ guerra psicologica, messaggi casuali per instillare il panico tra la gente”.

 I bombardamenti come un film

E se la Striscia vive giorno dopo giorno, ora dopo ora, la tragedia della guerra, dall’altra parte si assiste alla caduta delle bombe e dei missili come uno spettacolo pirotecnico. E’ l’ultima denuncia di un giornalista danese che si trova Sderot, nel nord di Israele. La scena che ha assistito è assurda, paradossale: “Sderot cinema. Gli israeliani stanno portando due sedie a Sderot per guardare le ultime da Gaza. Battono le mani quando si sentono le esplosioni”, si legge nel tweet del cronista Allan Sørensen. E forse questa immagine, agghiacciante, racconta molte più cose di questo conflitto.

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