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Roma

A soli 10 euro si vive dentro Villa Ada. E i custodi sfrattati non lavorano

Di Marcello Rubini – A Roma tutto è davvero possibile. In una città dove c’è in atto una vera e propria emergenza abitativa, con le case popolari molto spesso inarrivabili, e una crisi del lavoro senza precedenti, il Campidoglio ne combina un’altra delle sue. Nel patrimonio della città ci sono anche i bellissimi parchi. Questi meravigliosi spazi verdi, sono però incustoditi, perché non ci sono più i loro guardiani. Il motivo? Le case di servizio sono occupate. “In molte ville e parchi, le case dei custodi sono abitate da persone senza alcun titolo. Tra i quali amici, amanti, ex moglie, detenuti agli arresti domiciliari e altri abusivi sia italiani che stranieri”. Lo denuncia il Movimento 5 Stelle di Roma e il consigliere pentastellato Daniele Frongia.

E’ chiaro, no? C’è un sistema in tilt: i parchi sono trascurati perché chi deve occuparsene non può accedere all’abitazione che gli spetterebbe di diritto.

“I parchi e le ville di Roma sono senza custodi perché gli alloggi di servizio sono occupati: accade a Villa Celimontana, a Villa Torlonia, a Villa Fassini, al parco della Pineta di Castel Fusano al parco di Colle Oppio, al parco di San Sebastiano e a Porta Metronia. Tra poco anche a Villa Pamphili”, si legge sul blog di Beppe Grillo, nello spazio dedicato a Roma. C’è una situazione diversa a Villa Ada, dove “la casa del custode è data in affitto all’ex compagna dell’ex Direttore del Servizio Giardini (a 10 euro al mese!)”.

Quindi la Commissione per la revisione della spesa aveva convocato “i capi Dipartimento Ambiente, Patrimonio e Politiche abitative, ed invitato i rispettivi Assessori, al fine di trovare una soluzione condivisa”. Sottolineando come non volevano “la guerra tra poveri, né mettere per strada chi ha diritto ad una casa popolare (per questo abbiamo coinvolto anche Ozzimo)”, ma volevano “‘semplicemente’ un Comune che sappia cosa succede nelle proprie abitazioni e li gestisca a meglio, a favore dell’intera collettività”.

E avevano proposto tre punti: “l’assenza dei custodi genera la mancanza di sicurezza nelle aree verdi della città”, “il blocco dei legittimi assegnatari degli alloggi causa una disparità di trattamento tra chi rispetta la legge ed attende che venga applicata e chi, invece, è più “furbo” degli altri”; “il mancato incasso dei potenziali affitti di questi immobili, che rientrano nel patrimonio disponibile di Roma Capitale (e della Soprintendenza), crea un danno economico alle casse dell’Amministrazione Pubblica”.

Ma sul piu’ bello: “gli Assessori invitati non si sono presentati”. Per fortuna erano però presenti i giornalisti, quindi i pentastellati ora annunciano: “insisteremo e convocheremo una nuova commissione. Vogliamo dare un lavoro a chi ne ha diritto, dare sicurezza ai frequentatori dei giardini romani e dare alloggi dignitosi a chi non se li può permettere”.

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