Marigold, la caffetteria italo-danese aperta nel 2018 in una via defilata di Ostiense, è sempre stata più di una caffetteria. È stata la bakery che ha donato a Roma quel tocco di internazionalità che si trova solo nelle grandi capitali, è stato un caffé sospeso nel luogo e nel tempo, roba che per la durata di un cappuccino pensavi di stare a Copenaghen e invece stavi a Porto Fluviale…
Nata dall’unione delle menti di Sophie Wochner (danese) e Domenico Cortese (calabrese), a sei anni dall’apertura sono gli stessi titolari che hanno annunciato la chiusura di questo angolo di paradiso che noi romani ancora fatichiamo a chiamare “cozy cafè” (perché va bene l’internazionalità, ma siamo sempre a Roma). Pare che i motivi della chiusura risiedano nella voglia di cambiare di Sophie e Domenico, che erano in società ancora prima di aprire Marigold, con un progetto home-restaurant a Monteverde. Adesso, con la chiusura definitiva di Marigold a fine dicembre 2024, sembra proprio che le loro strade siano destinate a dividersi, entrambi alla ricerca di una nuova “svolta” ed evoluzione professionale. Anche se, come in tutte le migliori storie, c’è sempre un “però”: il locale di Marigold è in vendita, per cui il finale è ancora tutto da giocare.
Fin dal primo momento, Marigold è stato accolto nel cuore dei romani e preso come luogo d’incontro per qualsiasi momento della giornata. La cucina a vista, il brunch della domenica, i croissant ripieni di pasta di mandorle, il burro danese, la miscela speciale Chicchi di Marigold, i brownies… era l’insieme che faceva di Marigold la caffetteria più internazionale di Roma Sud, e sarà lo stesso insieme che mancherà ad ogni romano che semplicemente cercava un angolo di Copenaghen a pochi passi da Piramide.