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Roma

Colpo grosso alla Gnam, rubato il famoso “Bambino Malato”

Di Giuditta Pozzi – Erano sedici anni che a Roma non c’era un furto del genere. Nel 1998 infatti, sempre alla GNAM, Galleria Nazionale d’Arte moderna, furono rubati due Van Gogh e un Cezanne, ritrovate poi pochi mesi dopo. Sedici anni dopo quel furto cosi’ clamoroso il museo romano di Belle Arti torna sui giornali di tutto il mondo, rubato il delizioso ‘Bambino Malato’ di Medardo Rosso, un piccolo capolavoro in bronzo, stimato intorno ai 500 mila euro, che fa parte della collezione del museo e che era in mostra in queste settimane nella rassegna dedicata a Secessione e Avanguardia.

Erano le 16 e 30, nella sala 48, quando pare che un uomo in giacca e cravatta sia entrato e si sia infilato la scultura in una borsa per poi andarsene via vagamente. L’allarme è scattato poco dopo, quando gli addetti alla vigilanza si sono accorti della sparizione della piccola testa in bronzo. Il sistema d’allarme era regolarmente in funzione, verrà spiegato poi agli inquirenti, così come le telecamere, puntate sulle opere in mostra. Sul posto sono arrivati subito i carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale, che hanno assunto il comando dell’indagine e sentito i testimoni. Gli investigatori sono stati nel museo fino a tarda notte, insieme alla direttrice Maria Vittoria Marini Clarelli per visionare i filmati delle telecamere.

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La scultura rubata è ritenuta tra le opere più riuscite di Medardo Rosso, importante esponente dell’impressionismo, che eccelleva proprio nei ritratti di bambini. Il ladro voleva quella perchè ne conosceva il valore, è stato un furto mirato messo a segno da professionisti. Lo scultore scolpì il Bambino Malato tra il 1893 ed il 1895 dopo la degenza in un ospedale parigino, la città dove visse per un lungo periodo e dove espose al Salon des artistes Francais  e al Salon des Independents. La Gnam possiede una importante e preziosa collezione delle sue sculture.

Il precedente del 20 maggio del 1998 riguardava invece “Il giardiniere” e “L’Arlesiana” di Van Gogh, e un Cèzanne, il “Cabanon de Jourdan”. L’anno successivo, il 26 gennaio del 1999, ci fu un altro brutto episodio: un uomo, Piero Cannata, venne fermato dai carabinieri per aver imbrattato con un pennarello una tela di Jackson Pollock “Sentieri ondulati” del 1947, senza gravi conseguenze grazie all’intervento tempestivo della sicurezza.  In seguito spiegò di averlo fatto per “parlare con un magistrato”. Nel 1991 Cannata aveva rotto con una martellata il secondo dito del piede sinistro del David di Michelangelo a Firenze.

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