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Le baby squillo dei Parioli diventano una serie tv

Di Michele Grimani – Dopo la banda della Magliana, Gomorra e Tangentopoli, anche un’altra storia “criminale” finirà per appassionare milioni di spettatori davanti alla tv: quella delle baby squillo dei Parioli. 

La vicenda delle prostitute minorenni del quartiere della Roma bene diventerà una serie tv. Infatti Lucisano Media Group ha sottoscritto un accordo con la casa editrice Chiarelettere per opzionare i diritti del romanzo «Professione Lolita» (2015) di Daniele Autieri, cronista di Repubblica che con la sua inchiesta del 2013 ha rivelato i retroscena della vicenda e ha permesso ai carabinieri del Nucleo investigativo di smascherare un giro internazionale di produzione di materiale pedopornografico legato al mondo delle minorenni della capitale.

Il libro racconta una generazione disperata, adolescenti disposte a tutto per soldi, cocaina o per il desiderio di sentirsi importanti. Per questo arrivano perfino a vendere il loro corpo a uomini senza scrupoli, ma anche e soprattutto a persone “perbene” come politici, imprenditori e giudici. Intorno ai quali si allungano le ombre di una criminalità organizzata dai molti volti: dagli spacciatori che gravitano negli ambienti di estrema destra a camorristi senza scrupoli, passando per insospettabili affaristi padroni degli appalti. Spetterà a un ruvido capitano dei carabinieri di Roma il compito di sbrogliare la matassa dell’intrigo. Per consegnare i colpevoli alla giustizia, e provare a salvare le giovani vittime dello sfruttamento.

Paola Lucisano, responsabile delle produzioni televisive di Italian International Film, controllata dalla Lucisano Media Group, ha scelto di opzionare il romanzo per «la realizzazione di una trasposizione audiovisiva destinata a diventare una fiction tv». «È una storia intensa e attuale quella raccontata nel romanzo “Professione Lolita” e abbiamo subito pensato di utilizzarla», spiega la produttrice. «La trama dell’opera sarebbe perfetta per Sky, che con Romanzo Criminale, Gomorra e 1992 ha già aperto un filone importante su alcuni fatti drammatici della cronaca italiana, cogliendone anche gli aspetti più crudi. La televisione ha il potere e il dovere di raccontare la realtà che ci circonda, e siamo convinti che la vicenda narrata da Daniele Autieri ci consentirà di farlo nel migliore dei modi, coinvolgendo il pubblico e spingendolo a riflettere su uno dei casi di cronaca più sconcertanti degli ultimi anni».

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