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Il matrimonio romano dell’anno che ha unito “Cinepanettoni” e “Chateau”

Si parla tanto (noi in primis) di Roma Nord, di quanto è bella Roma Nord, di quanto è ricca Roma Nord, di quanto è trendy Roma Nord. Ma c’è una Roma per cui Roma Nord è solo “scostumatezza, malgarbo, cafoneria”. 

E’ Roma Centro, pochissime famiglie con il permesso ZTL di cittadinanza, che non hanno il prestigio da 50 anni, ce l’hanno da mille. Roma Nord e Roma Centro sono come due rette parallele, non si incontrano mai, la seconda troppo altezzosa per la prima, la prima troppo rustica per la seconda.

Roma Nord e Roma Centro si incontrano in pochissime occasioni, da Camponeschi, al Circoletto, qualche volta a Capri, qualche volta a Cortina, ma per lo più non si conoscono, e se si conoscono non si salutano, almeno fino al terzo gin tonic. Ci vogliono persone speciali o coppie speciali per unire questi due mondi. Uno di questi momenti lo abbiamo vissuto in prima persona, questo weekend, in Hauts-de-France, conoscevamo l’Haute Couture (giusto di nome) ma non l’Alta Francia.

Un matrimonio che è stato un evento non solo per gli sposi, ma per tutta Roma. L’incontro di due universi opposti, un matrimonio iconico come quelli di Carlo e Diana, Jackie e John Fitzgerald Kennedy, Grace Kelly e il principe Ranieri di Monaco (auguriamo agli sposi un prosieguo profondamente diverso da tutti questi).

Per colore, ma anche per realismo, chiameremo il target Roma Nord “Cinepanettoni” e quello di Roma Centro “Chateau” (in onore dell’emblematico e prestigioso liceo romano Chateaubriand) come la signora Covelli in Vacanze di Natale 1983 che definiva “Torpigna” un’intera categoria di persone. 

Le differenze tra Cinepanettoni e Chateau si notano fin dall’arrivo nell’albergo proposto dagli sposi, i Cinepanettoni più goderecci si fanno il weekend lungo e arrivano tutti rigorosamente da Roma. Gli Chateau partono da ogni parte del mondo e, prendendo l’aereo come una Enjoy, non si fanno problemi a stare solo qualche ora, trafelati da altri impegni mondani sparsi in giro per il mondo. Anche l’abbigliamento prematrimoniale, durante la colazione continentale offerta dalla struttura, non lascia dubbi sull’estrazione socio-geo-culturale, Cinepanettoni più comodi in bermuda e scarpe da ginnastica, Chateau pantaloni casual chic, camicia e mocassini, perché le scarpe da ginnastica le usano solo per giocare a tennis.

Inizia la cerimonia del matrimonio dell’anno, elegante chiesa in un paesino della campagna francese, la messa è metà in italiano e metà in francese, chichissima. Anche se il prete “se lo so’ portati da Roma”, e alla fine regala agli sposi la benedizione del Papa in persona, “vojo vede’” se era francese che benedizione regalava, al massimo quella di Carla Bruni.

In chiesa le donne hanno dei cappelli che manco all’incoronazione di Re Carlo, uno accanto a noi, al momento delle offerte, ha tirato fuori una banconota da 20 euro, a quel punto abbiamo riposto in tasca la misera moneta da un euro che avevamo preparato, un po’ per imbarazzo, un po’ perché abbiamo pensato che volesse offrire lui per tutto il banco.

Durante la messa abbiamo iniziato a notare le varie differenze e le elenchiamo qui schematicamente che fa più ridere.

Liturgia

Cinepanettoni: nessuno sa quando alzarsi in chiesa 

Chateau: tutti scattanti manco le perpetue dei paesini in provincia di Benevento

Reazioni dopo i “si” degli sposi

Cinepanettoni: silenzio borghese imparato a scuola dalle suore

Chateau: urla da aristocrazia sfrontata 

Comunione

Cinepanettoni: non fanno la comunione dalla loro prima comunione 

Chateau: tutti partecipano all’Eucaristia 

Offerte

Cinepanettoni: “me dovrebbero da’ le offerte loro a me”

Chateau: la parrocchia ha incassato abbastanza per ristrutturare il tetto della chiesa  

Dopo la messa le foto di rito fuori dalla chiesa, quella degli amici della sposa, Chateau, che sembra la Royal Family, quella degli amici dello sposo, Cinepanettoni, la locandina di Trainspotting. Poi via verso il ricevimento, i Cinepanettoni con Opel Corsa affittate da un autonoleggio sottomarca che non ha nemmeno la base all’aeroporto ma si raggiunge in autobus, Chateau con suv versioni sportive affittate da Arval al T1. 

Il party è in una residenza di famiglia che è quasi un castello, i Cinepanettoni si sentono di stare in un film di Guadagnino, gli Chateau si sentono a casa di un’amica qualsiasi.

Si comincia con emozionanti discorsi in francese che gli Chateau seguono attenti e coinvolti, i Cinepanettoni fanno finta di sentire attenti e coinvolti ma alla fine citano De Sica in Vacanze di Natale 2000 al discorso di Nino D’Angelo, Una poesia delicatissima… non c’ho capito un cazzo, comunque toccante”. Si prosegue tra i capisaldi della eno-gastronomia francese, champagne (rigorosamente magnum), ostriche e foie gras.

Una signora francese riprende un timido rappresentante Cinepanettone, reo di aver attaccato il rinfresco con troppa enfasi, “non si fa così, prima si aspetta che si servano gli altri”, mentre gli Chateau si buttano sulle ostriche che manco la famiglia di Nino D’Angelo sempre in Vacanze di Natale 2000, quando Boldi e De Sica cercano di infilarsi e il romano urla “Colombo la burrata, dice che è la fine del mondo”.

Seduti a cena, i tavoli misti di Cinepanettoni e Chateau sono aiutati dal più grande mixer socio culturale esistente, l’alcol, che li rende amiconi tipo sagra di paese. I discorsi dei testimoni sono invece diversi perché scritti prima della ciucca, quelle della sposa, Chateau, più emozionali e istituzionali, quelli dello sposo, Cinepanettoni, più caciaroni e intimi, finiscono con “la Renault, la Peugeot, Liberté, Egalité, Forza Lazio Alè”. Nel tripudio assordante della sala.

Il dopo cena ha un elemento che come al solito accomuna tutti, il gin tonic, un po’ meno la musica, il malcapitato dj francese accerchiato dai Cinepanettoni molesti alla richiesta di un Gigi Dag o di una Raffaella Carrà, gli Chateau longilinei e composti nel loro apprezzamento dell’elettronica di nicchia. 

Altre differenze anche extra matrimonio che abbiamo carpito e voluto elencare.

Look

Cinepanettoni: barbetta alla Beckham

Chateau: facce lisce 

Capelli

Cinepanettoni: brizzolati

Chateau: neanche un capello bianco perché la melanina la toglie lo stress

Nomi

Cinepanettoni: nomi di santi famosi tipo Giorgio, Filippo e Tommaso

Chateau: nomi strani di nomi strani, tipo Manfredo, Lodovico con la O, Matilia, nomi di Papi tipo Bonifacio o nomi stranieri  

Maglione

Cinepanettoni: maglione sulla vita

Chateau: maglione sulle spalle

Tifo

Cinepanettoni: tifosi della Lazio  

Chateau: tifosi di Polo  

Scarpe Uomo

Cinepanettoni: Rigorosamente Timberland marroni 

Chateau: scarpe da barca di marche e colori varie  

Scarpe Donne

Cinepanettoni: tacchi 

Chateau: friulane   

Londra

Cinepanettoni: 3 mesi a Londra  

Chateau: casa a Londra   

Lavoro

Cinepanettoni: avvocato, commercialista, medico   

Chateau: produttori di olio a Capalbio   

Settimana Bianca

Cinepanettoni: Cortina    

Chateau: Svizzera 

Instagram

Cinepanettoni: didascalie con emoji   

Chateau: didascalie in inglese  

Circoli

Cinepanettoni: Rotary  

Chateau: Circolo degli Scacchi 

Famiglia

Cinepanettoni: almeno un cane in famiglia    

Chateau: almeno un Papa in famiglia

Si chiude con il brunch il giorno dopo le nozze, tutti accomunati dal super partes hangover, che è una livella e rende tutti uguali, i Cinepanettoni comunque con un contegno capitalista seduti sulle sedie e con scarpe indosso, gli Chateau con aristocratica disinvoltura rurale a piedi nudi stesi sul prato. Più che un matrimonio, un esperimento sociale. Solo una coppia pazzesca poteva compiere questo miracolo, viva gli sposi!

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