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Se questa è una piazza, storia del manifestazionificio Santi Apostoli

La famiglia Zelig abitava sopra a un bowling, ma erano spesso gli avventori del bowling a protestare per il troppo rumore.
(Woody Allen)

A Roma parcheggiare in centro è una chimera, un miraggio, un’illusione, un pio desiderio, un’utopia, un sogno. Ma c’è una piazza centralissima, nel rione Trevi, in cui la sera trovi sempre posto, invece delle auto parcheggiate c’è lo scotch giallo dei pizzardoni, perché di giorno diventa il “parcheggio” di ogni tipo di manifestazione che si svolge a Roma.

E’ piazza Santi Apostoli, la splendida piazza barocca e neoclassica dietro piazza Venezia, salendo verso il Quirinale (dove sta il Museo delle Cere pe’ capisse)

Peccato che Piazza Santi Apostoli da ormai più di 30 anni non è più una piazza, ma un manifestazionificio, uno dei luoghi del mondo in cui si svolgono più manifestazioni, tra proteste, comizi, sit-in, cortei, assemblee, raduni, raccolte di firme, adunanze, riunioni, meeting, workshop, summit, sfilate. In confronto Piazza Tahrir al Cairo è una zona residenziale.

E questo da più di trent’anni, abbiamo ritrovato un articolo del 1994 de “Il Tempo” che parla di 56 manifestazioni all’anno, numero incrementato notevolmente nel corso degli anni, fino a sfiorare le 250 manifestazioni all’anno, quasi una al giorno.

Basta andare sull’agenda di Roma Mobilità un giorno qualsiasi per rendersi conto della frequenza. Mentre scriviamo, il sito segnala una manifestazione il giorno martedì 4 dicembre, indetta da Medici Veterinari e Dirigenti Sanitari contro la manovra del governo, qualche settimana fa abbiamo aperto l’agenda e trovato una manifestazione degli “ex aderenti ai Testimoni di Geova”.

Manco la macchina di Google Street View è riuscita a beccarla vuota. Pure da Google infatti ci si può accorgere dell’intensità di manifestazioni in piazza Santi Apostoli, quasi metà delle vecchie foto di Google Maps contengono cortei, stand o la piazza transennata.

E se Wikipedia descrive piazza Santi Apostoli come “nota per le manifestazioni e i ritrovi dei manifestanti del Partito Democratico e dell’Unione Monarchica Italiana”, in realtà PSA è molto più trasversale, si schiera con chiunque, è più camaleontica di Mastella.

Un giorno ci trovi gli agricoltori italiani, un altro gli ecumenici, quello dopo i tifosi della Reggina e la settimana successiva gli antiputiniani. Arrivano i tirocinanti calabresi, che ereditano lo spazio dai risponditori ai numeri di emergenza. 

Poi è il turno dei no vax ma anche quello di chi difende il 5G, o i raverini che protestano contro il decreto anti rave. E poi una sfilza di manifestazioni contro qualcosa, contro la Meloni, contro la guerra, contro Netanyahu, contro i genocidi in Etiopia, contro i vitalizi, contro l’invio di armi in Ucraina, contro il payback sanitario ma anche contro Lotito.

Spesso ci va il PD, di wikipediana memoria, ma anche gli attivisti M5S, la UGL da sola e il giorno dopo tutte insieme CGIL, CISL e UIL. Si unisce in piazza anche il “Movimento di Equità Territoriale”, il disabilty pride, le famiglie arcobaleno e Forza Nuova, la next generation EU e le lavoratrici delle telecomunicazioni, l’”intergruppo informale per la gioventù” e la comunità iraniana, le “ombrelline” e i fuorisede, i “genitori non criminali” e le guardie giurate, i “disoccupati palermitani” e i poliziotti in pensione, ma anche le aziende in crisi e “l’Italia del Meridione”. E tutto questo solo da giugno ad oggi.

Più che una piazza pubblica, con gente che ci passeggia, ci abita e ci lavora, è trattata come un hangar di periferia da affittare per qualsiasi evento, con conseguenze per la viabilità, la vivibilità, l’appeal turistico e commerciale, il rumore e l’inquinamento, ma anche il rispetto della bellezza e storicità della piazza (non c’è solo la basilica ma anche Palazzo Odescalchi, tra le altre cose).

A Piazza Santi Apostoli non se ne perdono una, neanche la manifestazione per far provare lo sport della scherma ai ragazzi (tutto vero!). Manco gli ultimi saluti, a Michela Murgia, a Giulia Tramontano ma anche i funerali di Stato di Frattini. Sede anche di “maratone” come quella di qualche giorno fa per seguire la votazione di EXPO 2030, tra un po’ ci fanno anche le maratone di Harry Potter su Netflix.

Per dirla alla Boris, “Una volta c’erano le piazze, per manifestare. Adesso vanno tutti a Piazza Santi Apostoli”.

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