Milano fattura milanese ma magna romano. Negli ultimi anni la città meneghina ha vissuto una vera e propria invasione di ristoranti romani, sia classiche osterie e trattorie romane “da carbonara” che lo street food, dalle pinseria alla pizza a taglio e supplì.
E non solo i nomi di Felice a Testaccio, Velavevodetto e Ai Balestrari, ma anche uno stuolo di altri progetti più piccoli che non hanno il loro headquarter storico a Roma.
Sarà anche perché a Milano è pieno di romani, ma i milanesi impazziscono per la cucina romana, che ha anche un’attitudine trendy. Basta pensare che Antonio Guida, al Mandarin e Oldani nel suo ristorante, hanno entrambi la cacio e pepe in menu.
Un tempo a Milano di ristoranti romani c’era solo lo storico Giulio pane e ojo a Porta Romana (dove sennò), era la fine degli anni ’90 quando aprì. Adesso vanno molto anche Rugantino, Cacio e Pepe, Volemose Bene, Nonna Maria, da Maurino, Osteria delle Commari, anche la succursale milanese di Ba’ Ghetto, il ristorante che si trova al quartiere ebraico di Roma.
C’è anche lo street food romano con Trapizzino, Ape Cesare e Romoletto. Dulcis in fundo anche una pasticceria, Marlà, che fa i maritozzi. Manca solo che aprono la Parolaccia.
Aprendo Google si trovano più di 40 ristoranti milanesi a Roma, un’infinità, e questo solo nei quartieri più centrali. Ristoranti milanesi a Roma? Zero. C’è il Velando che strizza l’occhio alla cucina milanese ma che ha comunque in menu carbonara, amatriciana, cacio e pepe, gricia e saltimbocca. Fatevi due domande.
Photo credit: Valentina Benvenuto