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L’esorcismo di Papa Francesco (VIDEO)

E’ successo il 29 maggio ma il Vaticano ha fatto di tutto per tenerlo nascosto. E’ passato ormai più di un anno dal quel giorno a Piazza San Pietro, quando Papa Francesco compì un esorcismo in mondovisione. Lui, gesuita, l’istituto religioso che più di tutti ha contatti con il maligno. Bergoglio è davanti a un gruppo di invalidi per la benedizione. A un certo punto però ne arriva uno diverso dagli altri, lo si capisce dalla sua espressione. Il sacerdote che lo accompagna ha una cartella in mano, e si avvicina al Papa dicendogli qualcosa all’orecchio. Si capisce solo una parola: “esorcismo”. A quel punto il Papa cambia espressione, mette entrambe le mani in testa all’uomo. In quel momento l’invalido inizia a emettere strani versi, versi strani e terribili, non umani. A muoversi a scatti, come se stesse tirando fuori qualcosa dal suo corpo. La guardia del corpo del Papa vede la scena e chiama rinforzi,ma proprio in quel momento l’esorcismo finisce. L’altra guardia prende velocemente la cartellina dalla mano del sacerdote e va via.

Da quel giorno, forse, Papa Francesco ha deciso di riconoscere la figura dell’esorcismo all’interno del Vaticano. Adesso è arrivata l’ufficialità. Saranno un esercito di 250 “liberatori” pronti a dare la caccia al diavolo in 30 nazioni, adesso hanno anche ricevuto l’appoggio per loro più importante. Lo scorso 13 giugno la Congregazione per il clero ha emesso un decreto che riconosce giuridicamente l’Associazione internazionale esorcisti (Aie). Applicato il canone 322 del paragrafo uno del Codex iuris canonici, è scattata la approvazione degli statuti, che le riconoscono personalità giuridica quale associazione privata internazionale di fedeli, con tutti i diritti e gli obblighi di legge.

L’idea di riunire in associazione gli esorcisti, ricorda l’Osservatore romano, venne negli anni Ottanta, in Italia, a padre Amorth, religioso della Società San Paolo, all’epoca uno degli esorcisti più noti e impegnati della diocesi di Roma. In quel periodo si andavano diffondendo le pratiche occulte e un crescente numero di fedeli, ritenendosi in pericolo o minacciati, si rivolgeva a esorcisti. Il sacerdote ebbe allora l’idea di riunirli per scambiare esperienze e riflessioni in modo da poter offrire un aiuto a quanti si rivolgevano loro.

Padre-Amort-su-dimissioni-Papa

Nacque così, il 4 settembre 1991, l’Associazione italiana esorcisti. Nel 1993 don Amorth e altri esorcisti italiani parteciparono a un convegno organizzato dall’esorcista francese René Chenessau e dal teologo René Laurentin. L’esperienza fu ritenuta positiva e venne ripetuta nel 1994 ad Ariccia, dove si decise di dare continuità a questi incontri internazionali con cadenza biennale. Dopo 20 anni ecco l’approvazione dell’Aie da parte della Santa Sede. Un evento che, ha detto all’Osservatore romano padre Francesco Bamonte, esorcista della diocesi di Roma, “è motivo di gioia non solo per noi associati, ma per tutta la Chiesa”, nella quale “Dio chiama alcuni sacerdoti a questo prezioso ministero dell’esorcismo e della liberazione, con il compito di accompagnare con umiltà, fede e carità queste persone bisognose di una specifica attenzione spirituale e pastorale per sostenerle e incoraggiarle”. Il presidente dell’Aie si augura poi che altri sacerdoti si rendano conto di quella che definisce una “drammatica realtà, spesso ignorata o sottovalutata” e si impegnino in questa speciale forma di ministero che, afferma, essendo a favore delle persone che soffrono, “rientra, senza dubbio, tra le opere di misericordia corporale e spirituale”.

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