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Roma nord in palestra

Le palestre di Roma nord non sono delle palestre, sono dei salotti. A Roma nord gonfiare i bicipiti è il networking, tonificare i glutei sono le public relation, potenziare gli addominali è stringere joint venture. Nelle palestre di Roma nord c’è il 75% del PIL italiano. E costano quanto una retta di una scuola privata.

Ci puoi incontrare dalla sessantenne rifattissima con 4 cognomi che ci prova con il personal trainer al rampollo dei Parioli anche lui col personal trainer, dal quarantenne lampadato che parla all’auricolare bluetooth alla milfona che fa le lezioni di trx. Tutti rigorosamente curatissimi e ricchissimi.

Si, perché mentre nel resto del mondo (forse a parte Dubai e Berverly Hills) in palestra ci si va vestiti con gli avanzi degli armadi, a Roma nord hanno una cabina armadio apposta per la palestra. Una parte dello shopping è dedicata solo alla palestra. Scarpe o Nike o Adidas, le altre marche sono bandite, rigorosamente ultimo modello e possibilmente di colori sgargianti. Tuta in fibra di carbonio approvata dalla Nasa, ordinata da Houston su Amazon Prime, alla modica cifra di 185 euro ti fa dimagrire, sudare e asciugare, quella da 260 ti fa anche gli esercizi. Maglietta tecnica usata da Bolt a Londra 2012 comprata nel negozietto di fiducia di Vigna Clara che se non hai l’American Express Gold non ti fa entrare. Per finire immancabili cuffiette bianche Apple per sentire la musica, ovviamente senza fili.

Nelle palestre di Roma nord sembra di stare in Confindustria. C’è il gruppetto di “mogli di” che se la prende un giorno con le troppe tasse da pagare (anche se i mariti hanno almeno un conto alle isole Cayman), un giorno con la filippina che non spolvera bene, e l’altro con il marito che gioca troppo a calcetto. Non immaginando che in realtà il calcetto il marito lo gioca con un’altra delle “mogli di” che ha di fronte. Oppure c’è il gruppo di professionisti in carriera, che si sentono Boldi e De Sica in Yuppies e iniziano la chiacchierata sull’andamento dei btp tedeschi e finiscono a vedere i profili Instagram delle colleghe di Roma sud. Ma anche i camerateschi ragazzini che dopo 2 mesi di pesi si sentono Schwarzenegger e imbruttiscono a tutti, e a bassa voce fanno commenti sulle “mogli di”.

Ma tutta questa umanità, tutta questa grande bellezza, non c’è tutto l’anno. Si perché da settembre a maggio le palestre sono tipo il Molise, non esistono. A Roma nord l’abbonamento comunque lo fanno, ma fino a maggio ci sono i rotolacampo. Da maggio in poi invece sembrano Venice Beach a Ferragosto. Questo perché di base a quello di Roma nord andare in palestra non gli va, vengono prima gli aperitivi, le apericene, i cocktail, i vernissage, i cineforum, i tornei a Fifa, le tisane con le amiche, i weekendini fuori. E poi scherziamo, c’è il borsone da fare, che se per caso ci vuoi andare di giovedì e la filippina non c’è, è la fine.

Di base comunque a Roma nord in palestra ci vanno in tre modi diversi.

Ci stanno quelli che andare in palestra è uno status symbol, non importa quante volte vai, lo stile di vita o la dieta, l’importante è avere il personal trainer. Ci si trucca prima di entrare in sala, rigorosamente in tuta firmata e con la piastra fatta. Scambiano la palestra per una Spa di Montepulciano e dicono “non posso perché vado ad allenarmi” ma in realtà l’unico allenamento è salire i gradoni di legno bollenti della sauna e sfoggiare costumi sempre più mini nella vasca idromassaggio.

Poi ci sono quelli che sono fissati con il Crossfit. Ormai il Crossfit non è uno sport, è una religione. Un mese fa avevano gli occhiali, bevevano Moscow Mule e parlavano di videogiochi, adesso sono tatuati, fanno i duri, bevono birra e quando incontrano qualcuno che fa Crossfit lo trattano come un fratello, parlano solo e soltanto di snatch, clean and jerk, muscle up e altre parolacce simili. Le loro Instagram Stories ormai sono solo durante la lezione. Li vedi correre tutti sudati per gli isolati del Fleming che si sentono Richard Gere negli anni ’90 a Central Park. Caricano quei bilancieri che manco The Rock poi però al primo stiramento (dopo una settimana) mollano: “eeh mi sono infortunato!”

Infine ci sono i più dritti: quelli che hanno la determinazione di un bradipo, i super impegnati (sia finti che veri business man), le milf tecnologiche, le donne in carriera che vogliono il personal trainer ma non hanno tempo. Tutte categorie che hanno trovato la soluzione in tre parole: Fit And Go. Dalla Germania, dove ce ne stanno più di 300, a Roma nord, per primi Parioli e Fleming. Arriva la svolta: l’allenamento EMS che in 20 minuti ti fa lavorare come 3 ore di palestra. Personal trainer incluso, niente borsa, niente telo, tutto pronto per cambiarti e fare la doccia. Entri, ti alleni mezzora, doccia e pronti per tornare alla movida! La soluzione ideale per chi non vuole rinunciare ai due simboli di Roma nord: la forma fisica e l’apericena.

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