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Riapre Piazzetta Palmerie, il salotto vanziniano dei Parioli

“Se la Piazzetta di Capri è il salotto del mondo, Piazzetta Palmerie è il salotto di Roma Nord”.

Una volta i templi della romanità erano le terme. Gli antichi romani facevano tutto mentre erano alle terme, sfruttavano le “spa” dell’epoca per lavorare, fare public relation, fare politica, trovare nuovi clienti, fiutare affari. Il tepidarium era il fulcro della vita sociale e professionale.

I romani sono stati sempre affezionati a questi microcosmi di vita cittadina in cui intraprendere relazioni e conoscere nuove persone. Dalle terme si è passati ai circoli sportivi, scenografie di tanti film cult in stile Vanzina, in cui i protagonisti romani, spesso borghesi o parvenu, vivevano situazioni tragicomiche e grottesche. Di questi “Simpatici e antipatici” è lo zenith.

Ad oggi, se si dovesse identificare un nuovo palcoscenico per i racconti vanziniani dei romani, sicuramente sarebbe un ristorante di sushi e cocktail bar.

E di questi, il locale che sicuramente rappresenta di più l’essenza di quella Roma consapevole e autoironica, che sorge in un luogo simbolo come i Parioli, è Palmerie.

Un salotto all’aperto, da qui Piazzetta Palmerie, “over the top” dei Parioli, accanto a piazza Ungheria, dove ogni giorno si alternano figure più o meno mitologiche della Roma che sa di essere uno stereotipo e che per questo si prende un po’ in giro.

Proprio oggi, 24 agosto, ha riaperto Palmerie, giustamente prima di oggi i Parioli erano terra di nessuno, in cui invece delle Smart c’erano i rotolacampo. Adesso qualcuno inizia a tornare, anche se la maggior parte è ancora sui panfili all’Argentario, i villoni di Capalbio con Jacuzzi all’aperto, la stube a Cortina o il 5 stelle lusso in Costa Smeralda.

Sushi, bowl a pranzo, cocktail instagramabilissimi, musica live con dj fiche, specchio per il selfone d’obbligo. Vanzina su Palmerie ci costruirebbe una saga, e pensare che abita a pochi metri. E i personaggi già ci sono. 

De Sica (di qualche anno fa) potrebbe fare il giovane di zona, barba fatta al barbershop, abbronzatura giusta ma non troppa perché sennò è volgare, maglietta di lino 100% fatto in centro Italia, rigorosamente non nord ne sud, pantaloni slim con risvoltino che mette in risalto le caviglie fine e le scarpe da barca Timberland. Va da Palmerie per fare personal branding e perché ha sempre sognato di chiedere “il solito” al barman.

Jerry Calà è perfetto per quello che si fa vedere solo sul tardi, salta aperitivo e cena e arriva quando gli animi si scaldano, dopo il secondo cocktail. Lui arriva già lanciato, da una zona limitrofa come potrebbe essere il Flaminio. Vans, jeans neri e calzini bianchi Fila bene in vista, maglietta larga e cappello americano stile Tommaso Paradiso. Al polso un Casio e IQOS nell’altra mano. Appena tornato dal Portogallo a surfare. E lì per “fare nuove esperienze”.

Sabrina Salerno invece potrebbe interpretare la trentenne in carriera, sicura di se, che va a farsi l’aperitivo da Palmerie con le amiche fingendosi spensierata, ma in realtà sogna di trovare in “piazzetta” un cavaliere che un giorno la porterà all’altare facendo felici mamma e papà, che oltre a essere papà è anche il suo capo nello studio legale di famiglia. Megan Gale sarebbe adatta alla ragazza svampita, che magari arriva per uno Spritz alle 18 e poi finisce per farsi la cena di sushi e un barile di gin tonic. Che finisce la serata dietro al bancone a fare i cocktail e il giorno dopo torna imbarazzatissima al locale per riprendere l’iPhone che si era scordata.

Dulcis in fundo Massimo Boldi, il milanese che arriva per l’aperitivo di sushi al 50% e a fine serata è quello che ha speso di più in tutto il locale. Sarebbe fico realizzarci un film, per ora abbiamo la realtà, tutti i giorni dalle 12:30, dal pranzo al dopocena.

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