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Da oggi al Chiostro del Bramante arriva la mostra “Flowers”

Photo Credits: Chiostro del Bramante
Photo Credits: Chiostro del Bramante

A partire da oggi, 14 febbraio, il Chiostro del Bramante si tinge di colori primaverili e le sue stanze sono invase dal profumo di gelsomino, ortensia e tuberosa. A Roma è arrivata “Flowers. Dal rinascimento all’intelligenza artificiale”, ed è proprio il caso di dirlo: la più grande mostra italiana dedicata alla bellezza e alla forza dei fiori ce l’abbiamo solo noi!

E se pensavate che i fiori servissero solo per San Valentino o per rimediare a un litigio, vi sbagliavate di grosso. Per sei mesi, petali e pixel si fonderanno in un viaggio che parte dai capolavori di Jan Brueghel alle installazioni di Ai Weiwei, passando per le più recenti sperimentazioni con l’Intelligenza Artificiale – come evidenzia il sottotitolo. Perché sì, i fiori hanno sempre qualcosa da dire: parlano d’amore, celebrano la bellezza, gridano protesta silenziosamente e custodiscono storie millenarie… ma soprattutto, sono stati e continuano a essere una fonte inesauribile di ispirazione.

Curata da Franziska Stöhr con Roger Diederen, in collaborazione con Suzanne Landau, Flowers è un percorso sensoriale nelle meravigliose stanze rinascimentali del Chiostro, portandoci alla scoperta della bellezza attraverso cinque secoli di arte, dal rinascimento all’arrivo dell’IA. C’è un pavimento con motivi a grandi fiori su cui campeggiano api, farfalle e scarabei (“Piccolo Paradiso”, di Austin Young), ma anche un corridoio che conduce fino al piano superiore che diventa una fitta selva, dal cui soffitto scendono migliaia di fiori secchi, boccioli di rosa e petali sospesi (“Calyx”, di Rebecca Louise Law) e infine un percorso olfattivo ideato da Campomarzio70, che profuma le stanze di gelsomino, rosa e fiori d’arancio. E queste sono solo alcune delle oltre 90 opere provenienti da 10 Paesi; la mostra infatti raduna pezzi prestati da istituzioni come il Louvre, il Musée d’Orsay e gli inglesissimi Royal Botanic Gardens di Kew (che in fatto a fiori ne sanno qualcosa), ma anche la nostrana Galleria Borghese, Biblioteca Casanatense, il Museo Civico di Zoologia di Roma (giusto per non farci parlare dietro).

Insomma avete sei mesi a partire da oggi per rifarvi occhi e olfatto con una mostra unica al mondo, aperta tutti i giorni in Via Arco della Pace. Daje!

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