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A Roma apre il ristorante dello chef più stellato del mondo

Photo Credits: Tripadvisor
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Dopo un’agognata attesa, finalmente l’Hotel Romeo Collection di Roma ha aperto le sue porte, e con esso il nuovo ristorante firmato dal pluristellato Alain Ducasse. Dieci anni di gestazione, 250 protocolli amministrativi e una quantità imprecisata di vincoli, ma siamo disposti a questo e altro per uno chef che attualmente nel suo firmamento conta ben 14 stelle. Una quantità modesta se considerate che Ducasse nella sua carriera ne ha collezionate più di 20 e nel 2005 è stato l’unico chef ad avere contemporaneamente tre ristoranti con tre stelle Michelin.

L’Hotel cinque stelle lusso di Roma è il secondo in Italia del gruppo Romeo; il primo è stato costruito a Napoli nel 2008 mentre il terzo è previsto per il 2025 in Costiera Amalfitana, nella meravigliosa Massa Lubrense. Il polo romano, aperto a dicembre 2024, si trova nella splendida cornice di Via di Ripetta ed è stato progettato dall’archi-star iraniana Zaha Hadid, ideatrice di un’opera faraonica di quasi 10.000 mq composta da tre edifici, 74 camere, una SPA brandizzata Sisley Paris, una palestra, una corte interna con piscina, un ristorante, un bistrot, un bar in cortile e una terrazza firmata Krug all’ultimo piano. Sì, tutto questo tra Via del Corso e Piazza del Popolo…

L’Hotel Romeo è un tripudio di materiali pregiati come marmo di Carrara, pietra lavica, vetro e legno massello, un “resort urbano” arricchito da opere di artisti contemporanei, dove persino la piscina ha un fondo trasparente che rivela reperti archeologici sottostanti (ma occhio a non sporgersi troppo, che potreste trovare gli scavi della Metro C).

Se vi state chiedendo il prezzo di tutto questo, iniziamo col dire che l’accesso è riservato ai clienti dell’Hotel, per cui gli esterni possono prenotare esclusivamente al Ristorante di Alain Ducasse. Potrete invece soggiornare nelle camere e nelle suite, molte delle quali con affreschi alle pareti e soffitti a cassettoni, ad un modico prezzo che parte da 2.500 euro a notte.

Ma veniamo al ristorante di Alain Ducasse. Tavoli tondi che creano un’atmosfera teatrale, pareti in marmo e soffitti in legno. In cucina (spettacolare, a vista) troviamo lo chef Stèphane Petit, pronto a cucinare per voi il menù ideato da Ducasse. Per ora, lo chef stellato offre un unico menù degustazione di nove portate a 280 euro, e risponde scherzando a chi si è già lamentato della poca libertà di scelta: “la democrazia non funziona più”. Il menù unisce ingredienti laziali e italiani, cucina francese e sperimentazione, dal tagliolino burro e tartufo alla lingua di vitello alla brace, dai ricci di mare al carpaccio di carciofi della Puglia, fino alle puntarelle con colatura di alici e crema di bufala (il piatto preferito dallo chef).

Insomma, quella di Ducasse è un’esperienza culinaria unica, diversa da quella dei suoi concorrenti, tra cui lo stesso Ducasse annovera Heinz Beck, sottolineando che “la sua cucina è più francese della mia”. A questo punto non ci resta che provare per credere, mentre aspettiamo la quindicesima stella che completerà il firmamento firmato Ducasse.\

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