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A Roma arrivano gli House Concert, i concerti direttamente nel salotto di casa

Photo Credits: Flypaper.soundfly
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Dimenticatevi i locali affollati, la calca nei palazzetti o il dover arrivare con ore di anticipo per accaparrarvi la prima fila spiaccicati addosso alla transenna. Dimenticatevi pure i prezzi dei biglietti che vi fanno rivalutare la donazione di un rene, perché a Roma è arrivata l’ultima frontiera della musica live: l’house concert. 

Come dice la parola stessa, si tratta di un evento intimo e accogliente, ambientato nella location migliore del mondo: il salotto di casa. È qui che le band si esibiscono, gomito a gomito con il loro pubblico, che spesso siede per terra, sul divano, su una pila di cuscini o su uno sgabello scalcinato. Insomma, se pensate che gli House Concert siano solo per i radical chic del centro, vi state sbagliando di grosso; la formalità in questi eventi non è pervenuta.

Questa nuova tendenza musicale arriva direttamente da oltreoceano, dagli Stati Uniti, dove partecipare a concerti in casa, in gallerie d’arte, o in piccoli ambienti raccolti è ormai uso comune da anni. In Italia, il fenomeno è in forte espansione soprattutto nelle grandi città come Roma e Milano, anche perché i vantaggi non sono pochi da entrambi i lati: adattissimo per gli artisti emergenti che non possono investire in tour costosi, l’House Concert è perfetto anche per le tasche di un pubblico curioso e appassionato, soprattutto che vuole regalarsi un po’ di buona musica senza spendere metà stipendio.

Ma attenzione: non si esibiscono solo esordienti. Anche nomi affermati sono passati per i concerti casalinghi (facendo ovviamente solo out in pochi minuti): parliamo di artisti del calibro dei Massive Attack, Afterhours, Merk and Kremont, Dargen Damico, Simone Cristicchi, Paola Turci, Niccolò Fabi, Le luci della centrale elettrica… mica noccioline!

A metà tra un apericena tra amici e un concerto unplugged, le regole per organizzare un House Concert da urlo sono poche e semplici:

  1. Artisti: piccole formazioni, duo o artisti solitari, spesso senza amplificazione. Perfetto per chi ama la musica nella sua versione più raw
  2. Location: il vostro salotto andrà benissimo, ma anche il vostro terrazzo, il vostro ufficio, la vostra serra abbandonata. In molti utilizzano la tecnica delle “secret location”, svelando la location solo a poche ore dall’evento… Unica raccomandazione: se siete in un condominio, avvisate i vicini (o invitateli direttamente!)
  3. Partecipanti: tra le 20 e le 80 persone per le abitazioni private, fino a un massimo di 200 se si tratta di ambienti un po’ più ampi…
  4. Costo: GRATIS. Il prezzo del biglietto non c’è, ma “scroccare” non è visto benissimo: chi partecipa può lasciare una donazione agli artisti, a loro discrezione… ed è bene farlo!
  5. Cibo e alcool: il proprietario di casa allestisce un tavolo che sarà un buffet alla romana in cui ognuno porta qualcosa. Vietato arrivare a mani vuote, anche qui scroccare è semplicemente ‘na cafonata!
  6. Post-concerto: dopo la musica, prevedete un momento di relax in cui il pubblico può fare domande agli artisti, scambiare quattro chiacchiere, farsi firmare qualche autografo o semplicemente bere un ultimo bicchiere di vino insieme.
  7. Durata: 1-2 ore. Non fate i cafoni e non fatevi cacciare; non è casa vostra!

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