La prima tappa è stata a Milano, ma a Edvard Munch perdoniamo questo e altro. Dall’11 febbraio al 2 giugno 2025 approda a Roma “Munch. Il grido interiore”, una retrospettiva che ripercorre vita e opere dell’artista norvegese che ha trasformato il tormento esistenziale in arte… un po’ come noi romani quando cerchiamo parcheggio nelle strisce blu.
L’ultima sua mostra a Roma risale a vent’anni fa, e il maestro dell’angoscia esistenziale torna nella Capitale proprio durante il Giubileo. Sarà un caso o Munch ci vuole regalare un vademecum contro l’angoscia per sopravvivere all’Anno Sacro?
Curata da Patricia G. Berman, una delle più grandi studiose di Munch al mondo, la mostra ha ricevuto il patrocinio della Reale Ambasciata di Norvegia e il supporto del Munch Museum di Oslo, che ha messo a disposizione 100 opere dell’artista tra dipinti, disegni e stampe. Tra queste, sarà possibile ammirare una versione litografica de L’Urlo (1895), il ritratto di ogni romano in coda sul Raccordo il lunedì mattina, ma anche La morte di Marat (1907), Notte stellata (1922-1924), Le ragazze sul ponte (1927), Malinconia (1900–1901) e Danza sulla spiaggia (1904).
Edvard Munch (Norvegia, 1863 -1944), rappresentante indiscusso dell’arte moderna nonché uno dei più grandi esponenti del Simbolismo, è anche considerato un precursore dell’Espressionismo. La sua vita è stata palcoscenico di grandi dolori che l’hanno portato ad esplorare i limiti della follia umana: la perdita precoce della madre e della sorella a causa della tubercolosi, la tragica morte del padre, il rapporto tormentato con la fidanzata Tullia Larsen. Angosce esistenziali che ritroviamo nei colori intensi e nelle linee vibranti, nei volti senza sguardo e nei paesaggi onirici, nei quadri capaci di dar voce al suo grido interiore.
La mostra sarà visitabile dal lunedì al giovedì dalle 9:00 alle 19:30, e il venerdì, sabato e domenica fino alle 21:00, saranno disponibili visite guidate.
Le prenotazioni sono aperte già da oggi. A Milano è stato un gran successo, che ci facciamo parlare dietro?